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John Elkann qualche mese fa con la lettera agli azionisti aveva dato le chiavi della Juventus a Cristiano Giuntoli. E' lui l'uomo su cui il nuovo corso bianconero ha puntato quando nell'estate scorsa il club gli ha presentato un'offerta di cinque anni, a dimostrazione della fiducia riposta. E il dirigente non ha esitato a prendere il "comando" delle operazioni. Tante situazioni complicate da risolvere, tanti casi spinosi che però dimostrano anche come Giuntoli intende operare. 


Juventus, da Szczesny a Chiesa: tutti i casi che Giuntoli deve risolvere 


L'accordo con il Monza per Michele Di Gregorio aveva lasciato qualche perplessità ad alcuni tifosi bianconeri vista la presenza in rosa di Szczesny e Perin. Il rischio era quello di ritrovarsi con tre portieri top, troppi anche in una stagione che vedrà la Juventus impegnata su cinque competizioni. Non succederà, perché il polacco è ad un passo dall'addio, destinazione Arabia Saudita.  Una delle priorità del club era risparmiare gli oltre 6 milioni che guadagna Szczesny; un ingaggio troppo pesante per la nuova filosofia societaria. E Giuntoli si è mosso in anticipo; ha concluso l'operazione per Di Gregorio "forzando" così Tek a prendere in considerazione le offerte saudite per evitare di passare una stagione, l'ultima a Torino, in panchina. Una strategia che si è dimostrata vincente. 

Szczesny era (possiamo usare il passato ormai) uno dei casi spinosi in casa Juventus e da risolvere il prima possibile. Ne rimangono altri su cui adesso Giuntoli si concentrerà. In primis chiaramente quello legato a Federico Chiesa. Anche lui come Szczesny ha il contratto in scadenza nel 2025. Il piano della dirigenza è chiaro; o il giocatore rinnova (l'idea era di un prolungamento di un anno) o sarà ceduto in estate evitando l'addio a zero tra un anno e soprattutto una convivenza non semplice nei prossimi mesi. 
 

La situazione di Kostic e Arthur


Se Chiesa non è al centro del progetto al momento, possiamo considerare del tutto fuori un giocatore come Filip Kostic. Per l'esterno serbo Giuntoli cercherà di incassare circa 8-10 milioni di euro e ci sono sirene turche in particolare sul giocatore. Rientrerà invece dal prestito Arthur, situazione "spinosa" che la Juve si porta dietro ormai da anni. Cederlo a titolo definitivo è complicato perché servirebbero circa 20 milioni di euro per evitare una minusvalenza. Non finisce qui però il lavoro in uscita del dirigente, che dovrà occuparsi anche di altri giocatori in scadenza tra un anno.
 

Mckennie e Iling in uscita?


Appartengono a questa lista Weston Mckennie e Samuel Iling Junior. Nonostante l'ottima stagione, lo statunitense rappresenta un altro caso da risolvere perché i dialoghi tra l'entourage e il club non hanno portato ad un'intesa anzi, c'è distanza tra le parti sull'aspetto economico. E Giuntoli prova il "colpaccio", ovvero risolvere entrambe le situazioni con un'unica operazione. Ovvero inserirli nella trattativa per Douglas Luiz. I dialoghi sono andati avanti anche negli ultimi giorni con l'Aston Villa. 

Una mossa alla volta, Giuntoli porta avanti la strategia del club e lo fa a modo suo, con estrema fermezza e senza tentennamenti, come dimostra il caso Szczesny o, facendo un passo indietro, la scelta su Thiago Motta, da mesi unico vero profilo sondato dalla Juve per sostituire Massimiliano Allegri. Il lavoro è ancora tanto ma la nuova Juve "plasmata da Giuntoli" prende forma, proprio come disse Elkann qualche mese fa. 

 
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