
Lautaro-Vlahovic, la vera differenza non sono i goal né il gioco: ecco cosa 'sposta' tra i due
Vlahovic-Lautaro: il confronto
La stagione è iniziata tra alti e bassi per entrambi, con l'argentino che ha faticato a sbloccarsi nelle prime gare mentre Vlahovic ha alternato grandi notte come quella di Lipsia a serate negative (vedi Roma e Napoli ad esempio). E ovviamente non sono mancate le critiche visto che le aspettative sono sempre altissime sia per l'uno che per l'altro.
A livello di numeri, il centravanti serbo ha fatto meglio di Lautaro in questo avvio considerando sia campionato che Champions. Quattro goal e tre assist per il numero 10 dell'Inter contro le sette reti (più un assist) di Vlahovic. Dall'altra parte, l'argentino non va valutato solo per i goal ma per il lavoro che fa nel gioco a 360 gradi, in cui sicuramente è superiore a Dusan. Ma la differenza tra i due non è né nei numeri realizzativi né nel gioco. C'è un altro aspetto che segna la diversità delle due situazioni in cui si trovano. E quella differenza si chiama Marcus Thuram.
Alla Juventus manca Thuram
Anche nelle giornate no, in quelle in cui il goal non arriva, Lautaro sa di poter contare su Thuram, il miglior Thuram di sempre. L'ultima dimostrazione è quanto successo in Champions, dove la rete del francese ha portato la vittoria. In stagione era già capitato con Genoa, Atalanta e Torino; partite in cui il capitano nerazzurro non ha segnato ma ci ha pensato il compagno, regalando all'Inter due vittorie ed un pareggio.
Per Vlahovic non è così; il serbo sa che in questo momento o segna lui o non segna nessuno. E se non segna lui quindi, la Juventus non vince. Ogni goal non fatto da Dusan è pesato di più rispetto ad ogni errore di Lautaro. E di conseguenza cambia anche la percezione che si ha di uno e dell'altro. A prescindere da preferenze e caratteristiche. Alla Juventus non manca Lautaro, manca Thuram; il Thuram più grande dei due.
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