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Da Thiago Motta a Koopmeiners, un coro unico: cosa non funziona ancora nella Juventus
Cosa non funziona ancora nella Juventus
Il primo a esporre ciò che la Juve ieri avrebbe dovuto fare meglio è stato Locatelli: "Potevamo fare meglio come possesso palla nella metà campo loro". Sulla stessa linea Koopmeiners: "Abbiamo bisogno di tenere la palla per più minuti. Vogliamo controllare la partita, ogni minuto e non solo per trenta". Autocritica eccessiva dopo una vittoria così? No, ambizione e consapevolezza. E non è un caso se a presentare queste "difficoltà" sono due dei giocatori che più di tutti sono chiamati ad alzare il livello di palleggio e possesso.
Il messaggio di Thiago Motta
Un concetto ovviamente espresso anche da Thiago Motta: "Oggi durante quasi tutta la partita abbiamo subito il gioco del PSV, siamo sicuri che possiamo fare meglio in fase di possesso". Lì è dove la Juve dovrà concentrarsi maggiormente nelle prossime settimane e dove i bianconeri possono fare l'ulteriore salto di qualità. La difesa c'è e il primo goal subito a partita finita è l'ultima cosa che preoccupa, come giustamente ha sottolineato l'allenatore. Le qualità offensive non sono sparire tra Roma ed Empoli come dimostrato dalle giocate di Yildiz e Nico Gonzalez. Ora servirà alzare la qualità, l'efficacia e la continuità del possesso. Una cosa è certa, sono tutti sulla stessa linea e la direzione è unica.
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