Simone Arveda

Genoa-Juventus, la partita di Thiago Motta: si arrabbia con l’avversario, l’indicazione chiara ai suoi e cosa preferisce
Genoa-Juve, come l’ha vissuta Thiago Motta
Come dicevamo, c’è un solo momento durante il quale Thiago Motta perde le staffe e si innervosisce. Ma non ce l’ha con i suoi. Vitinha accentua un contrasto e si agita a terra come se avesse preso una gomitata in volto. È lì che l’allenatore alza per un attimo i toni, invitando l’attaccante a rialzarsi. E siamo sempre lì, a quanto ripetuto anche nella conferenza pre Napoli: il massimo rispetto per il gioco, contro le simulazioni e le perdite di tempo.
Per il resto è un Thiago Motta sicuramente sul pezzo, ma mai oltremodo agitato. Non urla, non si sente molto dalla tribuna stampa, ma l’indicazione che si percepisce più di frequente è la stessa che i tifosi richiedono anche sui social al 45’: “Ritmo, ritmo”, “Velocità, velocità”. Esattamente quello che era mancato ed è arrivato solo quando i bianconeri hanno sbloccato il risultato.
Alle indicazioni collettive da urlare in mezzo al campo, Thiago Motta preferisce decisamente i colloqui individuali. A volte chiama lui, a volte sono i calciatori a cercarlo: in particolare, due sono piuttosto lunghi e approfonditi, con Danilo e con McKennie nel primo tempo.
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