
La Juve nel destino... in versione granata: passato e presente di Thiago Motta si uniscono
Clube Atletico Juventus, le radici bianconere e granata di Thiago Motta
È il 1924 e a San Paolo, precisamente nel quartiere Mooca, si trova il cotonificio della famiglia Crespi. Il suo proprietario, il Conte Rodolfo Enrico Crespi, è nato a Busto Arsizio, in provincia di Varese. La passione per il calcio si trasporta anche nel suo cotonificio, dove nascono diverse piccole squadre di calcio, fino alla fusione, arrivata ufficialmente il 20 aprile 1924, di una di queste con l'Extra São Paulo F.C, un altro club locale. Ma come si arriva alla Juventus e al granata sulle maglie? Secondo una regola del campionato di Serie B brasiliano dell'epoca, i nomi delle squadre non potevano essere uguali a quelli delle aziende. E qui entrano in gioco le radici italiane del Conte Crespi. Il proprietario del club, infatti, aveva da poco visto in Italia una partita tra Juventus e Torino, suggerendo proprio il nome dei bianconeri per la loro squadra. E il granata? Semplice: all'epoca già il Santos e il Corinthians avevano adottato il bianco e il nero come colori sociali, perciò il Clube Atletico Juventus optò per i colori dell'altra squadra torinese, anche per il fatto che nessun club utilizzava il granata.
Passato e presente di Thiago Motta uniti dalla Juventus
Thiago Motta giocò per i primi tre anni della sua carriera proprio con il Clube Atletico Juventus, formandosi in Brasile prima di partire per la prima avventura all'estero, direzione Barcellona. Dopo tanti anni in blaugrana, Motta torna in Italia per vestire le maglie di Genoa e Inter, prima di chiudere la carriera da giocatore a Parigi. Ed ecco che, dopo alcune stagioni in panchina, la Juventus torna a far parte del suo cammino: 27 anni dopo per Thiago Motta il bianconero e il granata tornano a incontrarsi.
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