
Milan, Conceicao: 'Mercato? Voglio conoscere i giocatori, poi parleremo. Chico? In campo è un avversario'
CHICO - "Ho cinque figli che sento tutti i giorni. Francisco a livello professionale sarà un avversario, a casa mio figlio. Noi possiamo cambiare sistema, dopo c'è tutto lo spirito e la mentalità della qualità, che questa non è negoziabile. Questa fame di arrivare a fine partita sapendo di aver dato tutto per vincerla non è facile. La vivo intensamente la partita, e voglio che i miei giocatori lo facciano come me, proprio come i tifosi. È questa la strada da intraprendere. Devono brillargli gli occhi quando entrano a Milanello".
CON I GIOCATORI - "Dipende dalla situazione. Non è che devo cambiare adesso, ho 50 anni. Cambiare adesso è difficile. Sono allenatore da 13 anni, non ho cominciato ieri. Loro sanno che hanno davanti qualcuno diretto. Ci saranno sempre 11 più contenti, chi va in panchina un po' meno. Ma questa è la gestione del gruppo, comunicazione diretta, allenamento al massimo. Possono anche essere un po' più tristi perché non giocano, ma questo deve dare forza, come la pressione, che fa parte dei grandi club. Allora siamo fiduciosi di fare un buon lavoro, ma le parole restano parole, i risultati contano".
MERCATO - "La prima cosa che ho detto è che voglio conoscere bene Prima Squadra e Milan Futuro. Non è giusto perché non conosco bene gli altri, poi ne parliamo e vediamo se possiamo aggiustare qualcosa".
GIOCO SEMPLICE - "Io vado con le mie convinzioni a livello di lavoro e tattico. Il sistema per me non è tanto importante, ma la dinamica sul campo. Poi c'è una strategia, una base, un lavoro sui principi: la squadra deve capirli. Il gioco dominante? Per me il calcio è semplice, molto semplice: c'è una porta e bisogna fare gol e non prenderli. Se poi il gioco dominante significa altro, per me significa fare i risultati. Possesso palla, tiki taka: per me il tiki taka è metterla dentro".
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