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La risalita di Locatelli alla Juventus: dai fischi agli applausi
La prova di Locatelli - rimasto in campo per 79 minuti prima dell'ingresso di Douglas Luiz - è stata sicuramente di altissimo spessore. Il classe 1998 ex Sassuolo si è distinto principalmente per un grande lavoro in fase di rottura, piuttosto che di inventiva, ma la sostanza non cambia. Il Locatelli visto contro il Como lascia ben sperare per il futuro.
Dai fischi agli applausi
La stagione scorsa, per Manuel, è stata molto pesante soprattutto dal punto di vista mentale. Tra difficoltà in termini di rendimento e un pubblico dell'Allianz Stadium che spesso e volentieri ha accompagnato ogni sua giocata con qualche mugugno di troppo e il picco più basso è stato poi toccato in estate con la mancata convocazione per Euro 2024 agli ordini di Luciano Spalletti. Un colpo durissimo, ma dal quale Locatelli è chiamato a reagire risalendo prontamente la china. E da Juve-Como sono arrivati segnali incoraggianti. Qualche fischio, in realtà, il centrocampista bianconero se l'era preso anche nel corso dell'amichevole in famiglia con la Next Gen. Eravamo sempre allo Stadium, così come contro il Como. Ma questa volta sono stati soltanto gli applausi a farla da padrone.
Le parole di Locatelli dopo Juventus-Como
Manuel Locatelli ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la vittoria per 3-0 contro il Como. Di seguito le sue dichiarazioni:
"Il mister ci ha chiesto questo, ci ha detto che bastava una scintilla per accendere il pubblico che dopo ti trascina. Dobbiamo fare bene sul campo, parlare poco, lavorare tutti i giorni. Abbiamo una squadra giovane. Mbangula ha avuto la sua opportunità. Ora non ha fatto nulla, deve lavorare perchè ha tutte le qualità per arrivare a grandi livelli. Mi piace questo ruolo. Ho bisogno anche io di tornare ai miei livelli, c’è tanta aspettativa. Voglio parlare poco, lavorare tutti i giorni e dimostrare sul campo. Le chiacchiere le porta via il vento, la verità è sempre sul campo".
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