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"Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta, parlo con quelli poi ti faccio sapere qualcosa, gli dico che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti. Marco, io mi attivo e ti dico cosa mi dicono": è un estratto di un dialogo tra l'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi e il capo della Curva Nord nerazzurra Marco Ferdico in merito agli introiti della vendita dei biglietti per la finale di Champions del 2023, che in nome di un cosiddetto "patto di non belligeranza" avrebbero dovuto essere divisi equamente tra i vari capi ultras della stessa Nord e della Sud.

Come scrive Il Fatto Quotidiano a seguito della notizia odierna di un fascicolo aperto dal tribunale di Misure di prevenzione nel quale le società Inter e Milan (allo stato non indagate) dovranno dimostrare di aver rescisso i legami con il tifo organizzato, dalle intercettazioni è emerso anche un singolare rapporto tra Ferdico e il presidente del club nerazzurro Javier Zanetti. In sostanza, Ferdico chiede ai vertici dell'Inter "la ratio della scelta societaria minacciando la possibilità che il tifo organizzato da lui rappresentato, la Curva Nord, potesse decidere di non presenziare alla finale e non tifare la squadra". Ferdico otterrà una promessa dall'ex calciatore dell'Inter Marco Materazzi: "Fammi…fammi provà…fammi provà" [...].

E alla fine l'Inter cede. Tanto che il 30 maggio, a dieci giorni dalla finale, lo Slo Massimiliano Silva (uno dei dirigenti addetti ai rapporti con il tifo organizzato) “ha comunicato che la società aveva ceduto alle "pressioni" della Curva Nord, concedendo 1.500 biglietti per la finale di Champions League (rispetto agli 800-1.000 concordati inizialmente, ndr), a patto che i tifosi non avessero proseguito con la contrapposizione alla società mediante comunicati stampa o quant’altro. Le pressioni avevano pertanto ottenuto l’effetto voluto, con conseguente esponenziale aumento degli introiti”.