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"José ha nove anni, ma con il pallone ci sa fare. Poi ci sono io, c’è Moises in terza serie portoghese e ci sono i due difensori, Rodrigo, 24 anni, dello Zurigo e Sergio, 27, dell’Anorthosis, prima divisione a Cipro. Una bella squadretta(sorride,ndr)".Francisco Conceicao oltre al padre, Sergio, è in buona compagnia in famiglia. L'esterno della Juventus ha rilasciato un'intervista alla Stampa, parlando del suo futuro e dell'espulsione per simulazione. 


Conceicao, l'intervista: le parole sul futuro e l'espulsione


COSA CHIEDE MOTTA - "Mi ispiro al calcio di strada, un modo di pensare che attiva l’interesse dei tifosi. Motta ci chiede creatività quando siamo nell’ultimo
terzo di campo
. Ci dice che dentro ad una strategia collettiva, ognuno è, poi, libero di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche. E le
mie sono queste"

SUL "VINCERE" - "Io penso, fortemente, che vincere debba essere un’esigenza:ho vissuto un po’ad Amsterdam, all’Ajax, un bel po’ al Porto e, ora, alla Juve.Club storici e club dove conta arrivare prima degli altri".

"NON MI VEDO DI PASSAGGIO" - "Non mi vedo di passaggio con questa maglia, altri discorsi non li posso fare perché non tocca a me farli. Ma il progetto Juve mi piace...Torino mi incuriosisce molto: qui c’è tutto per vivere al meglio la mia professione".

FIGLIO D'ARTE COME THURAM E WEAH - "Tra di noi parliamo della “strana” circostanza che ci lega ad una storia comune. Mio padre con quello di Thuram hanno anche giocato insieme...".

GOAL CON IL LIPSIA - "È stato un bellissimo momento, per me e per la squadra: in Germania ho realizzato il mio gol più bello, ma lavoro per farne altri migliori. A me piace pensare in grande, vorrei, un giorno, essere ricordato come uno dei più forti".

ESPULSO PER SIMULAZIONE - "Sono stato toccato, l’arbitro poteva non concedere o concedere il rigore, ma non ho simulato. Io, in generale, vado sempre mille all’ora,cercando il dribbling"