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Atletico Madrid-Juventus, l’immagine eloquente racconta cosa manca a Thiago Motta
Calato il velo fatto di acido lattico e carichi di lavoro, la Juventus è apparsa sicuramente più brillante, più vicina alla condizione giusta per iniziare la stagione ufficiale, soprattutto nel primo tempo. E poi da lì, dalle gambe più veloci e la mente più sgombra, arriva tutto il resto. La fluidità nella rotazione della linea difensiva, con Cambiaso che si sposta in mezzo e fa da regista aggiunto; la squadra che con fiducia mantiene il possesso palla, ha pazienza, non ha paura e verticalizza solo quando si aprono gli spazi. In mezzo, un sontuoso Thuram che fa tutto, detta i ritmi, verticalizza, fa da schermo: è il re dell’Alta e della Bassa Juventus, in testa ha già la doppia corona da Faraone. In generale, una macchina che ha passato il collaudo e ora sembra sempre più pronta a correre in pista.
Ma qualcosa da aggiustare c’è, come è normale che sia. La più evidente ha un nome e cognome: Dusan Vlahovic. Già nervoso, già impegnato in una costante lotta tra sé e sé; ma anche molto impreciso, a volte fuori dal gioco. Deve essere la stagione della svolta, molto passerà dai suoi goal: ma ancora non ci siamo. Certo, le reti è meglio sbagliarle oggi rispetto all’inizio del campionato, vedremo.
Atletico Madrid-Juve, cosa manca
E per finire c’è l’elefante nella stanza, ma non faremo finta di non vederlo, anzi. Lo indichiamo e per farlo usiamo una delle immagini di questa partita. La regia presenta le squadre prima del fischio d’inizio, tocca alla Juventus e vengono fatte vedere in grafica le panchine: in quella bianconera ci sono degli spazi vuoti, mentre gli altri sono occupati da un partente Sekulov e da un Mbangula che molto probabilmente tornerà in Next Gen. Insomma, la rosa è molto più che ristretta e il segnale è chiaro: sul mercato serve un’accelerata decisa. Serve chiudere Koopmeiners, portare un esterno alto e un difensore centrale che sia abile con i piedi e dia una mano nella prima costruzione. Insomma, servono diverse cose: è evidente a noi, è evidente ai tifosi, ma anche alla dirigenza. Da parte sua, Thiago Motta e il suo staff hanno già fatto vedere qualcosa: dategli una squadra, ci divertiremo.
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