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    Le chiavi di Thiago per la vetta: le cinque soluzioni del tecnico bianconero

    Le chiavi di Thiago per la vetta: le cinque soluzioni del tecnico bianconero

    • Redazione BN
    La Juventus di Thiago Motta ha iniziato bene la stagione. Due provi convincenti contro Como ed Hellas Verona, entrambe chiuse con un tris e una meno buona contro la roma, dove comunque la Juventus ha confermato un'ottima solidità difensiva. Al rientro dalla sosta ci sarà l'esordio in Champions e il big match contro il Napoli dell'ex Antonio Conte, ma il banco di prova sarà contro l'Inter, tra cinquanta giorni. I bianconeri puntano alla vetta, per farlo Thiago Motta ha cinque chiavi da usare. 
     

    Ampiezza della rosa


    Il mercato bianconero è stato improntato anche sulla lunghezza della rosa, visti i tanti impegni che la Juventus affronterà nel corso della stagione. Otto gli acquisti messi a referto da Giuntoli, così come saranno tanti i big match che Madama affronterà da qui a gennaio. Lo farà con almeno due opzioni per reparto, sia nel reparto difensivo, sia in quello di centrocampo (Thuram-Douglas Luiz, Locatelli-Fagioli) che in quello per il reparto offensivo. Mbangula, Conceicao, Nico Gonzalez e Koopmeiners. Tanti giocatori per puntare alla freschezza continua ed evitare minuti extra.

    Fame di vittorie e riscatto

    "Vincere non è importate, è l'unica cosa che conta", il famoso motto di casa Juventus. Un detto che è stato un po' smarrito nelle ultime difficili stagioni, anche se è stato ritrovato con la vittoria in Coppa Italia contro l'Atalanta. Però a conti fatti il divario con l'Inter sul piano delle vittorie è netto. Tolti Pinsoglio, Perin e Kalulu nessuno dei giocatori presenti in rosa ha vinto uno scudetto. I nerazzurri hanno vinto Supercoppa, scudetto, giocato una finale di Champions e vinto due Coppe Italia di fila. Una situazione simile c'era con la prima Juve di Conte, ma anche in quella c'era lo stesso sentimento di entusiasmo e di rivalsa. A volte bastano questi piccoli ingredienti per appiccare il fuoco. 
     

    Mentalità


    L'arrivo di Thiago Motta ha portato una profonda rivoluzione all'interno della società e sulla squadra. Questo perché diversi giocatori sono stati messi fuori rosa, alcuni significativi come Federico Chiesa e Szczęsny. Il tecnico non ha guardato in faccia nessuno, non ha badato al nome. "Gioca chi se lo merita". Meritocrazia? Sì, tutti i giocatori sono sullo stesso piano. Non si parla mai di titolari o di riserve, ma di compattezza e di unione di squadra. 

    ll controllo della gara e la solidità


    Altro ingrediente che Thiago Motta vuole usare per la vetta. Nelle prime tre gare i bianconeri hanno segnato sei reti e prodotto tantissime occasioni. Solo con la Roma ha creato di meno, anche se qualche occasione c'è stata. Sicuramente è una Juventus molto più offensiva rispetto a quella dell'ultimo triennio di Allegri, ma è anche una squadra che non ha mai subito reti. L'ultima volta risale all'annata 14/15, zero gol subiti nelle prime tre gare. Se da un lato la Juventus si riconferma squadra difficile da perforare, dall'altra Thiago Motta conferma quanto fatto vedere con il Bologna nella passata annata, quando i rossoblù chiusero come terza miglior difesa del torneo. 

    Il sostegno della tifoseria


    "Abbiamo bisogno dei nostri tifosi", così aveva detto Thiago Motta. Da parte dei sostenitori bianconeri l'affetto è arrivato. Ad inizio ritiro questo è stato dimostrato e confermato durante l'amichevole casalinga contro la Next Gen e anche nelle gare interne. L'entusiasmo è evidente e i sold-out nelle gare con Como e Roma lo confermano. La tifoseria c'è e sostiene il progetto.



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