GRUPPO MILITARE - "Organizzare e dar vita a scontri con le opposte tifoserie o le Forze dell’Ordine è un aspetto fondamentale della mentalità ultras ed essere un gruppo militarmente forte è essenziale per acquisire, rispetto ed autorevolezza" è il resconto fatto dai pm Paolo Storari e Sara Ombra e trasmesso ai propri superiori.
L'AGGRESSIONE SUBITA - Secondo i pm il fattore scatenante di questa nuova deriva fu l'aggressione subita dai tifosi del Barcellona al Baretto da parte dei tifosi dell'Inter nel 2019. Un assalto dei gruppi catalani a cui "scamparono" per miracolo. Due giorni dopo furono "Gettate le basi per la costituzione di un gruppo di uomini disposti e, soprattutto, capaci di affrontare scontri fisici ogni qual volta ciò fosse stato necessario"
ARMI E CAMPI ADDESTRAMENTO - Sempre in quella riunione, si legge dagli atti riportati da Calcio&Finanza, si tracciarono "le linee per il reperimento delle armi da utilizzare sottolineando la necessità di un vero e proprio addestramento sul campo". Poco dopo arrivò il viaggio organizzato da Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord, ora in cella anche per l’omicidio di Bellocco al fine di "Instaurare un gemellaggio con il gruppo hooligans (…) dello Stal Stalowa Wola (club polacco di terza categoria, ndr), che si connota per una spiccata inclinazione alla violenza".
L'ACCORDO CON L'HOCKEY MILANO - In un'intercettazione successiva Beretta e Ivan Luraschi, ex-leader degli ultras dell'Hockey milano, esplicavano le richieste per formare i guerriglieri. Beretta chiede: "Vorrei dei tubi di gomma…per quando siamo in casa… tipo loro (gli hooligans del Barcellona, ndr) ieri che son venuti con quei manici di piccone… almeno per quando siamo in casa…" e Luraschi risponde: "serve una certa organizzazione…un supporto logistico anche dietro a questo tipo di cose. La Curva Nord può produrre 70 hooligans! Vediamo quando 70 hooligans meneranno poi in strada…".