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Niente Champions. Si sapeva da un po', ora è pure ufficiale. Con la Juve che dovrà fare a meno (almeno) per una stagione di tutti quegli introiti diretti e indiretti che rischiano di pesare e pure parecchio: una cifra che può oscillare tra i 70 e i 100 milioni. Che magari potrebbe essere ripescata sul mercato in uscita, con un giocatore che da mesi e sempre di più sembra ormai essere individuato come il sacrificio necessario: Dusan Vlahovic. Proprio quel giocatore che era arrivato a metà strada tra gli addii di Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala, proprio quel giocatore su cui la Juve pensava di costruire l'attacco del presente e del futuro. Ma che al contrario si sta guardando attorno ormai da tempo, già a gennaio sarebbe potuto partire e alla fine hanno influito più fattori legati al giocatore (la pubalgia per esempio, ma soprattutto il fatto di poter allargare la cerchia delle pretendenti) se poi Vlahovic è rimasto al suo posto. Tornando a disposizione solo dal 29 gennaio, disputando la metà di stagione più complicata e deludente della sua carriera da quando si è lanciato definitivamente nel calcio che conta. E ora? Ora può partire, di nuovo, per davvero. Con la Juve che ha fissato un prezzo che possa giustificare comunque l'investimento fatto: 90 milioni. Con Darko Ristic al lavoro per individuare il progetto giusto. Con il mercato che fin qui però parla di sondaggi e offerte che a quei 90 milioni ancora non arrivano, forse inevitabilmente. Ma qualcosa, anzi molto, si muove e nel valzer delle punte su scala internazionale proprio Vlahovic sta per ricoprire un ruolo fondamentale. C'è il Bayern che fa sul serio, non è il solo club.


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