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Quasi quasi non fa neanche più notizia, eppure la maturità di Nicolò Fagioli merita almeno qualche riga di riflessione. Riavvolgiamo il nastro e torniamo per un istante alla serata di ieri. Allo Stadio "Arechi", per Salernitana-Juve, il classe 2001 parte dalla panchina; il suo contributo, però, si rende necessario prima del previsto, e precisamente sul finire del primo tempo, quando un brutto infortunio costringe Fabio Miretti a lasciare il campo in barella. Nessun problema per l'ex Cremonese, che si fa trovare pronto e ancora una volta entra in campo con il piglio giusto. Tradotto: incide, regala un assist a Dusan Vlahovic e sfiora anche il gol con una conclusione dal limite.

Quando c'è, insomma, Nicolò si sente e si vede, perché la musica cambia. Ma del resto anche la sua mancanza si percepisce eccome, ora che del centrocampo bianconero è diventato un punto fermo, uno di quei giocatori che "è un peccato lasciar fuori". Con il passare delle settimane la sua crescita è sempre più evidente, e per questa Juve non può che essere una buona notizia, considerando anche che il più esperto Leandro Paredes non sembra offrire le stesse garanzie. Se poi ci aggiungiamo l'intesa con i compagni, di cui a Salerno si è avuta una prova lampante, i motivi per sorridere e guardare al futuro con ottimismo sono solo destinati ad aumentare.