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Caratterino, Tudor, ce lo ricordiamo bene noialtri bianconeri. Anche un tipo piuttosto fermo, per non dire rigido sulle sue posizione, alla luce del polverone alzato nello spogliatoio del Marsiglia, pronti via. Andatevi a leggere le dichiarazioni di Payet, il capitano-campione messo in panchina dal durissimo Igor. Sabato sera, da nuovo tecnico della Lazio, sfiderà la sua vecchia Signora, dopo gli anni da giocatore e la breve parentesi con Pirlo.

Ha allenato il Verona e il Marsiglia, stupendo in Italia e forse deludendo un pochino in Francia, dagli incontentabili francesi. Adesso è arrivato a Formello al posto di Sarri dimissionario, e vista la sua natura audace e poco incline ai compromessi si appresta a rivoluzionare il modo di giocare dei biancocelesti, spazzando via i principi del Comandante.

Già da sabato, si chiedono i tifosi bianconeri? Non è affatto da escludere, è un fanatico del 3-4-2-1, non c’è presenza che abbia fatto senza il suo talismano tattico. Naturalmente (e a priori) non possiamo escludere nemmeno un impatto soft, uno sfumando verso. Ma allora la Juve incontrerebbe una Lazio che già “conosce” e non avrebbe senso perderci in chiacchiere. Non è remota tuttavia la possibilità di un cambio brusco, repentino, già all’esordio.

Ecco perché ce ne occuperemo in questa gallery prendendo in considerazione le principali differenze macroscopiche tra la Lazio di Sarri e quella di Tudor ancora in potenza.