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Paolo Montero, dopo la vittoria nel derby, commenta così la partita. 

FELICE - "Sono contento per i ragazzi, la differenza è la fisciità. Si vede. Avevamo 12 anni di differenza, abbiamo però evitato sempre di parlare di queste cose. Ora per noi è finito il campionato, non abbiamo raggiunto i playoff, dobbiamo finire l'anno in crescita. Il Toro ha meritato in più, non sono stati concreti come altre partite, ma saranno una squadra complicata". 

SAPER ESSERE SQUADRA - "Il progetto della Juve è quello della crescita. E' naturale. Dico scherzando di non aver raggiunto l'equilibrio a 52 anni, pensa te loro alla loro età. Sbagliando si cresce. L'importante è non fare gli stessi sbagli, che è stupido. L'importante è sbagliare, e fare sbagli nuovi, per me sono cresciuti soprattutto nella personalità. Arriva un punto nell'età in cui ci sono scelte da fare, per fortuna abbiamo la Next Gen. Sono a un passo dall'essere i professionisti. Siamo qui per aiutarli, per la loro crescita. Se vuoi essere un calciatore importante o normale". 

SODDISFATTO - "La loro crescita, personalità, mentale. Non è facile giocare durante l'anno con 16 anni di differenza. Contro il Verona, lì, avevamo perso e non c'era partita. Si vedeva. Tra 17 a 20 anni la differenza si sente. Qui ci sono ragazzi senza un muscolo e senza patente. L'importante è che con l'unione si arriva a ottenere certi risultati". 

MALIZIA - "Stanno crescendo, il calcio è per i furbi. Siamo sinceri. E' così. Abbiamo perso partite per inesperienza. Anche col Toro ci è capitato all'andata. Il primo gol del Toro arriva così. Sono molto contento perché, come sempre dico, a me mi ha fatto male perdere con il Toro, perché non si fanno certe cose. Sono vecchio stampo, ci sono codici, va oltre il derby. Serve rispetto. Ho aspettato tutti e mi è piaciuto tanto che il mister sia venuto a salutarmi negli spogliatoi. Sono cose di calcio. L'importante è avere rispetto quando si vince, non bisogna parlare troppo". 

CONCETTI FATICA E SFORZO - "Quello si fa anche in allenamento. Oggi si lavora tanto col pallone, ma io facevo lavoro a secco. Correre è noioso. A volte dico al prof, abbiamo sospeso tante volte gli allenamenti per farli correre. Devono fare il click dello sforzo. Ti puoi trovare in momenti della difficoltà e continuamente chiedendo sempre di più. In questa squadra qua mi hanno insegnato che se arrivi secondo è un fallimento". 

SCIENZA - "Ha giocato da titolare, per certe caratteristiche, abbiamo cambiato il modo di giocare, abbiamo scelto altri. Con la sua crescita, penso che in certi momenti si sente che fa la differenza da subentrato. Convinto che arriveranno diversi dopo l'estate, avranno un ritiro in più. Ma questa crescita qua, quest'anno non si è visto tanto, si vedrà l'anno prossimo". 

FUTURO - "No, non abbiamo ancora parlato".