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Federico Gatti, difensore classe 1998 della Juventus ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport. (QUI LA PRIMA PARTE)


JUVENTUS, PARLA FEDERICO GATTI


DIFENSORE GOLEADOR-  "In parte il mio passato da mezzala, un po’ di fortuna, l’abilità dei miei compagni nel battere angoli e punizioni. Anche se a me delle statistiche non importa veramente. Io ho due obiettivi precisi che sono quelli della Juventus: la Champions League e la Coppa Italia".

DIFENSORE PIU' DIFFICILE DA MARCARE- "Certamente la stagione scorsa Mbappè del Psg, ma potrei elencarne tanti: anche Leao e Osimhen. Ci aggiungerei anche Vlahovic, ma ci gioco insieme. Non puoi mai lasciare nulla al caso o scollegare la testa per due minuti. Per il difensore è più complesso, non puoi sbagliare nemmeno una palla. Loro magari sbagliano tre o quattro occasioni, ma poi se fanno gol hanno fatto il loro. In difesa puoi fare grandi interventi durante la partita, ma se nell’occasione del gol sbagli rovini la partita".

ZAPATA E SANABRIA- "Entrambi forti. Il Torino è una squadra molto fisica, fastidiosa, gioca sulle seconde palle. Uomo su uomo. Stanno facendo molto bene, sarà una gara davvero difficile".

VLAHOVIC- "Come ogni persone sta vivendo un periodo di crescita. Confronto all’anno scorso è molto più dentro la gara e anche se un attaccante pensa soprattutto a fare gol è migliorato tanto grazie alle esperienze accumulando partite. Si migliora e si cresce grazie agli errori".

BLACK OUT JUVENTUS- "Non saprei motivarlo, è difficile. Abbiamo passato un periodo no in cui è mancato qualcosa: mesi prima una palla finiva sul palo e ed entrava in porta, in quel periodo succedeva il contrario. Ci è mancata un po’ di esperienza. Ora abbiamo questi due obiettivi, Champions e Coppa Italia, e non possiamo lasciarceli sfuggire, per nessuno motivo. Dobbiamo vincere il derby perché dopo i tre punti vivi meglio, ti alleni meglio ed è tutto più bello".

SENZA COPPE- "Le settimane sono vuote. L’anno scorso c’era e quest’anno immaginavo che senza sarebbe stato meglio, perchè si sarebbero potute affrontare meglio le gare di campionato ma non è così. Per come sono fatto io giocare ogni tre giorni mi tiene sempre attivo, riesco a essere sempre sul pezzo. E’ più impegnativo dal punto di vista fisico, anche per i viaggi e gli spostamenti ma la testa non stacca mai. Quindi è mancata tanto l’Europa e dobbiamo far in modo che torni il prossimo anno".

GIUNTOLI- "Alla Continassa ha portato freschezza. Ci segue sempre, in casa e fuori".

YILDIZ- "È giovanissimo, ha davanti una carriera lunga e certamente importante. Non deve accontentarsi, si tratterebbe dell'errore più grande ma deve pensare a migliorarsi giorno dopo giorno. Certo, non deve pensare di spaccare il mondo già domani. Io spesso lo marco in allenamento, si vede che, a soltanto 18 anni, ha qualità enormi. Abbiamo tanta fiducia in lui, nelle sue qualità. Deve avere pazienza che è basilare nella carriera di un giocatore, mai volere tutto e subito".

EUROPEO- "La speranza c'è ma per me prima di tutto viene la Juventus".

DERBY DA TORINESE- "Ha un sapore maggiore. Mi ricordo il derby del fallo di Glik su Giaccherini e quello del gol di Pirlo all’ultimo minuto. A quei tempi non potevo immaginare che un giorno sarei riuscito a giocarlo un derby".

PORTE PIU' LARGHE- "Non è un argomento che mi compete, ma io dico che va bene così. Stiamo cambiando troppo il calcio per i miei gusti, a me piace quello di altri tempi. Quello senza Var, non che mi sembri tutto finto ma si sta esagerando. La tecnologia esasperata toglie le emozioni, lo scopo è quello di abbassare il numero degli errori ma in realtà si sbaglia lo stesso perché si tratta comunque di scelte difficili da fare. Davanti a un monitor vedi una realtà che è oggettiva ma non sempre corrisponde a quella del campo. Con le azioni al rallentatore non si capisce l’entità dei contatti. Lo dico anche per esperienza personale. Se fermi l’immagine magari vedi un tocco o un contatto ma non puoi comprenderne la portata e la forza. Il braccio un po’ alzato, un po’ basso, un difensore ora non puo’ più fare niente perchè è subito rigore. A volte fanno un cinema per far prendere un giallo o un rosso all’avversario. In area non possiamo più intervenire, ci dobbiamo togliere per evitare di subire un penalty".

MUSICA E HOBBY- "Ascolto ogni genere. Mi piace particolarmente viaggiare. Vorrei scoprire luoghi in cui non sono mai stato, i posti con culture diverse. Amo la natura e soprattutto il mare".

SORPRESA DEL CAMPIONATO- "Certamente l'Inter. Mi hanno stupito per continuità, poi hanno un'ottima rosa ma non hanno sbagliato nulla". 

DJALO- "Si allena con noi ogni giorno. Arriva da un infortunio difficile quindi non è semplice ma arriverà il suo momento".

ATMOSFERA ALLA JUVENTUS- "Alla Juve la pressione e la tensione sono parte della quotidianità. Un banco di prova quotidiano. Allegri spesso ci cita la frase di Vialli “Alla Juve il successo spesso è un sollievo più che una gioia”".

COSA L'HA STUPITO DELLA JUVENTUS- "La cura dei dettagli e la grande umiltà dei compagni. Si può crescere, la Juve ti dà tanto, ma devi dare tanto anche tu". 


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