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In medio stat virtus, dicevano Orazio ed Ovidio più di duemila anni fa. In medio stat Zoff, in mezzo c'è Zoff, hanno detto migliaia di tifosi juventini negli anni, guardando un attaccante incornare e chiedendosi se Dino l'avrebbe presa anche questa volta. E Dino l'avrebbe presa, come ha preso il colpo di testa di Oscar, difensore brasiliano che avrebbe potuto ribaltare la storia di quella pazza estate del 1982 in cui, per la terza volta, siamo diventati Campioni del Mondo. E Zoff, posato e composto, quasi taciturno come l'epica del periodo ha voluto raccontarcelo, oggi accenderà la televisione e, anche lui, guarderà la Juventus aprire le danze di un campionato sì più competitivo, ma con una sola ed unica regina. "Acquisti se ne sono fatti, anche di pesanti, in teoria, la Juventus di quest'anno dovrebbe essere migliore di quella dello scorso anno" dice Zoff, senza lasciare nulla al caso: carta canta, il mercato ha dato alla Juventus tutte le carte per poter giocare una mano vincente. 

Magari di scopone, come piace anche a Dino. "Ho visto ieri le formazioni della partita di oggi: la Juventus ha due squadre di grandissimo livello" continua Zoff, parafrasando quasi Mourinho, che ha parlato delle riserve del City come della quarta forza della Premier League. "A me queste considerazioni non piacciono" dice strascicando la voce, palesando un sorriso "È inutile avere due squadre, se non ce n'è una che funzioni (ride, ndr). Certo che non avranno problemi di sostituzioni, questo è un fatto. La Juventus più di così non so cosa deve fare. Se ha finito ancora..." perché il mercato è aperto, sicuramente, fino al 2 settembre. E con la chiusura delle trattative, la Juventus riabbraccerà il suo allenatore, Maurizio Sarri, la cui assenza però, incide relativamente: "Tutto credo che sia risolvibile, anche in sua assenza. Poi, con una squadra di quel livello... non dico che non serva l'allenatore, perché altrimenti non ci sarebbe proprio, ma una volta che Sarri dà le sue direttive, per un periodo di tempo limitato, la squadra gira lo stesso". 

Gira, come gira l'orologio che segna sempre un'ora in meno all'inizio del campionato. L'imperativo di oggi a Parma, ma, in fondo, di sempre, resta però vincere? "Vista sulla carta, la Juventus è la squadra da battere, quindi tutto dipende da lei. Conta tutto poi, ma la Juve può partire come vuole". Forte, granitica quindi, come quel centrale difensivo di appena vent'anni che tanto stuzzica le fantasie di Zoff: "Il campo deciderà tante cose, ora non si può dire chi farà bene. Certo che l'acquisto dell'olandese è stato pesante. Però vediamo..." posato, d'altronde, Dino. Da De Ligt, non si può non tornare su Buffon. Il campionato comincia, ma Gigi è ancora convinto di voler fare il secondo? "È in una grande società ed è contento di esserci. Non so quante partite abbia nel contratto, ma penso sia stato più strano vederlo andare via che ritornare". E, a proposito di ritorni, difficile che anche Zoff non abbia fatto un pensierino, magari come terzo: "No, no. Io potevo essere il secondo". Strappa una risata, di gusto, lo stesso con cui oggi, alle 18.00 si guarderà la Juventus.