commenta
Botta e risposta. Paolo Ziliani, scrivendo di Federico Chiesa, non perde l'occasione per attaccare la Juve, con Dybala e Del Piero in primo piano perché accusati di simulare contatti... ma incappa in una smentita con tanto di prove. A portarla è l'ex arbitro Pieri, anch'egli colpevole in questa analisi di Ziliani per aver "regalato" un rigore all'ex capitano bianconero: una replica forte di una sentenza, e un contrattacco "Ziliani menti sapendo di mentire".

Ecco l'articolo per Il Fatto Quotidiano, seguito dal botta e risposta: "Che Federico Chiesa, 21enne attaccante della Fiorentina, sia una grande promessa del calcio italiano è un fatto; si dibatte molto, invece, sul suo diritto di entrare a far parte fin da ora di quella categoria di calciatori destinati a passare alla storia, tipo Neymar, come simulatori. In attesa di capire che intende fare della sua immagine il ragazzo, va detto che molto c’è da imparare, in materia. Perchè a buttarsi per terra in area senza essere toccati son capaci tutti: ma sono le finezze a fare la differenza.

DIDA,PER ESEMPIO, che fu portiere del Milan dal 2002 al 2010 e vinse due Champions League, si superò una sera sul campo del Celtic Glasgow: era il 2007, Dida incassò un gol da pollo nel finale (1-2) e un tifoso, nella bolgia generale, entrò in campo per sbeffeggiarlo dandogli un buffetto e fuggendo via. Sorpreso, Dida si mise a inseguirlo quando a un certo punto, come colpito da fulmine, stramazzò a terra. La cosa bella è che si fece portare fuori in barella manco fosse morto, al punto che l’UEFA lo squalificò per 2 giornate (il Milan evitò di fare ricorso). Ai mondiali del 2002, durante Brasile-Turchia, a salire in cattedra fu Rivaldo che nel finale, sull’1-0, aspettava palla per battere un calcio d’angolo. Un giocatore turco, Hakan Unsal, gliela lanciava con rabbia ad altezza coscia e lui, a un passo dal guardalinee, decideva di crollare a terra coprendosi il volto. Risultato: Hakan Unsal espulso. Un po’ come Dybala che in un Torino-Juventus, toccato in corsa da Acquah ad altezza petto, piroettò a lungo in aria per poi schiantarsi al suolo, le mani al volto (Acquah ammonito); lo stesso Dybala che in Spal-Juventus, si era esibito in un tuffo carpiato alla sola vista di Schiattarella, che a un metro di distanza, senza nemmeno averlo sfiorato, rimase a guardarlo salire in cielo manco fossimo a Cape Canaveral. Dilettanti, comunque, al confronto del mitico Bryan Carrasco, centrocampista del Cile, che in un match contro l’Ecuador, trovandosi alle spalle di un avver- sario su una rimessa laterale, gli prese una mano, se la sbattè con violenza sul viso e andò al tappeto facendo segno di essere stato colpito.

Oggi però di moda vanno soprattutto gli sbirciatori. Il cui socio fondatore è Busquets del Barcellona che durante Barça-Inter 1-0 (Champions 2010), sfiorato a una spalla da Thiago Motta in corsa, precipitò a terrà coprendosi il viso e dimenandosi: e ogni tanto dando una sbirciata all’indirizzo dell’arbitro, a favore di telecamere, per vedere l’effetto prodotto dalla sua sceneggiata (Motta espulso, ed era la mezzora). Proprio come il macho Chiellini in Svezia-Italia 1-0 (per far cacciare Berg: respinto con perdite) e il macho Bonucci in Atletico-Juventus 2-0 (per far annullare il gol di Gimenez: respinto con perdite), i due guerrieri vanto della Juve e della Nazionale. E poi ci sarebbero anche gli arbitri che simulano di essere arbitri: come Tiziano Pieri, che in Bologna-Juventus 0-1 (2004) vide Cannavaro ( Juve) sgambettare Thuram (Juve) inseguendo Cipriani (Bologna) lanciato a rete e fischiò punizione per fallo di Cipriani; o come Mazzoleni, che in Juventus-Genoa 3-2, sul 2-2, fece trillare il fischietto dopo che Del Piero, inseguito da Papastathopoulos, si auto-sgambettò fuori area per farsi dare punizione. Con sorpresa, si vide assegnare il rigore".