commenta
L’eterna sfida tra Juventus e Inter è destinata ad infiammare la prossima stagione di Serie A. Se sul campo sarà sempre Derby d’Italia, i rispettivi presidenti hanno posato l’ascia di guerra per un’alleanza nel governo del calcio: come riporta Tuttosport, Andrea Agnelli e Steven Zhang godono di un ottimo rapporto. Si sono visti assieme a Milano o Londra a presenziare in summit importantissimi sul calcio, oppure nelle rispettive case, come invitati a cena. Non è un caso che il numero uno bianconero lo abbia coinvolto nel direttivo Eca, l’Associazione dei Club Europei di cui Agnelli è presidente. Due uomini d’azienda, imprenditori, che mirano ad espandere le rispettive società oltre i confini italiani per commercializzare il proprio brand, con il compito di colmare il gap con le big d’Europa. Un Agnelli che veste i panni del mentore, perché la sua era non può che essere oggetto di studio da parte di Zhang.

L’ASCESA DI AGNELLI E DELLA JUVE - Cosa ha fatto Andrea Agnelli alla Juve? Semplice, l’ha raccolta dalla disfatta sia tecnica che societaria post Calciopoli per ridarle tono e autorità a livello globale. Da un fatturato di 172 milioni di euro nel 2010, Agnelli ha quasi quadruplicato le entrate fino a 621 milioni, capitalizzando la crescita vertiginosa con l’acquisto di Cristiano Ronaldo e conquistando 9 scudetti consecutivi. Una società che mira all’Europa piuttosto che all’Italia, anche se l’obiettivo dichiarato dei 10 tricolori di fila è ancora da raggiungere. Un trend evidenziato anche dall’aumento di capitale di 300 milioni, varato a fine 2019 sì per tamponare i debiti del club ma che getta le basi per una campagna ambiziosa, globale, al di fuori dei confini italiani. Non è un caso se per la prima volta, i ricavi commerciali hanno superato i proventi dei diritti tv domestici, ben 90 milioni contro 108.