GIOCARE - "E’ un’idea e come tutti i punti di vista vanno rispettati, non ci vedo assolutamente nulla di sbagliato. Ridarei al ruolo un po’ la sua identità: il portiere faccia il portiere poi se è bravo anche con i piedi, meglio. Ma è come scegliere un numero uno piuttosto che un altro. Faccio un esempio: a Guardiola interessa un portiere bravo con i piedi e sceglie Ederson; a Simeone no e punta su Oblak. Ma non si può dire che Oblak sia meno forte di Ederson, sono soltanto scelte differenti".
CON I PIEDI - "Non è mica da ieri che si gioca con i piedi, è da quando giocavo io che è stata introdotta la regola. Ma siamo sempre lì: se consideriamo il secondo errore di Szczesny un errore da portiere, sbagliamo. E pure il rosso a Dragowski è un’estremizzazione del ruolo: Italiano gioca con la difesa alta e il portiere si prende qualche rischio. Succede e succederà ancora".
PALLA IN TRIBUNA - "E’ la lettura delle situazioni. Probabilmente, in quel momento Szczesny non l’ha letta bene e ha tentato qualcosa di differente per giocare la palla. Se avesse compreso il pericolo, l’avrebbe calciata fuori. Oppure, leggiamola al contrario: la prossima volta Bonucci si ricorderà dell’accaduto e la butterà in tribuna direttamente lui… (ride, ndr)".
SZCZESNY - "Le faccio una domanda io: qual è il portiere che non ha mai sbagliato? L’anno scorso, l’Inter ha stravinto il campionato eppure è stato messo in discussione Handanovic, dimenticandosi le tre parate decisive in un minuto nel derby con il Milan. Qual è il portiere che non sbaglia mai? Non esiste e non esisterà mai. Se bisogna sostituire un portiere ad ogni errore, allora servirebbe una rosa di 32 portieri… Wojciech ha sempre avuto un grandissimo rendimento e quello che ha detto Allegri è giustissimo: la prossima volta manderà la palla in tribuna".