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Ieri, durante la conferenza stampa con cui Sinisa Mihajlovic ha annunciato la lotta contro la leucemia, il tecnico del Bologna ha anche accusato (senza nominarlo) Ivan Zazzaroni per aver svelato su Il Corriere dello Sport la sua malattia prima che potesse farlo lui. Oggi Zazzaroni torna sulla questione con un editoriale sul giornale che dirige dal titolo "Ho fatto il giornalista e non l'amico ma oggi non lo rifarei": "Mi ha raggelato, il giorno prima avevo urlato in redazione tutta la mia rabbia quando intorno alle 17 mi avevano raccontato che l’amico di vent’anni era malato di leucemia e che molti sapevano. Deve sempre prevalere l’angoscia di chi soffre, e allora mi pento per la prima  volta di aver fatto il giornalista e non l’amico di vent’anni, l’amico che per l’intero pomeriggio di venerdì aveva dovuto rispondere a decine di altri amici e tifosi, e che aveva cercato più volte al telefono l’amico di vent’anni, e poi Arianna, la moglie, e Sabatini, e Mancini, e il dottor Nanni, l’unico in grado di fornirmi delle certezze e qualche rassicurazione. «Fattelo dire da lui», il consiglio di Sabatini. Ma lui, Sinisa, non ha risposto. [...] Sì, ho fatto il giornalista e non l’amico che avrebbe dovuto attendere un’altra mezza giornata per lasciare che fosse lo stesso Sinisa a raccontare".