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Da una parte Pirlo, dall'altra Dzeko. Nel mezzo, Cristian Zaccardo. L'ex difensore ha smesso di giocare un anno fa e nella sua carriera è stato sia compagno dell'attuale allenatore della Juventus, col quale ha festeggiato la vittoria del Mondiale 2006, che dell'attaccante bosniaco, nell'esperienza in Germania al Wolfsburg nel 2008-09 (dove c'era anche Barzagli). A Ilbianconero.com Zaccardo racconta come sarà la nuova Juve e il possibile inserimento del suo ex compagno Dzeko.

Ha sentito Pirlo dopo l'annuncio come nuovo allenatore della Juve?
"Gli ho mandato un in bocca al lupo sulla chat che abbiamo su Whatsapp con tutti gli altri campioni del mondo".

Che tipo di allenatore sarà secondo lei?
"Sarà un allenatore calmo com'è nel suo carattere, difficilmente lo vedremo sbracciare in panchina alla Mazzone. Ha il vantaggio di conoscere l'ambiente e alcuni giocatori, ma non sarà un'avventura semplice: un conto è avere idee, un altro applicarle in campo nel quotidiano. Sarà una sfida bella ma difficile, mi auguro che nei periodi più complicati della stagione venga supportato dall'ambiente".

Secondo lei è più semplice partire da una big come la Juve o fare la gavetta iniziando dal basso?
"Dipende dalla persona. Pirlo è un ex giocatore che ha sempre vissuto ad alti livelli tra Serie A, Nazionale e top club a livello internazionale, sicuramente il fatto di iniziare in un campionato che già conosce e lo aiuta: per la sua esperienza da giocatore è più semplice allenare subito una squadra importante come la Juve piuttosto che partire da una Serie C dove non è mai stato. L'ideale sarebbe stato iniziare con l'Under 23 dove hai la possibilità di sbagliare e c'è meno pressione, per poi salire di livello dopo qualche anno".

Ci racconta un aneddoto del Mondiale vinto insieme nel 2006?
"Quando siamo arrivati ai rigori in finale contro la Francia lui ci ha subito detto che avrebbe tirato forte e centrale. E così è stato. Quando si stava avvicinando al dischetto già aveva deciso dove calciare, ha una personalità e una freddezza che ho visto a pochi giocatori".

Lei al Wolfsburg ha giocato con Edin Dzeko, obiettivo di mercato della Juve. Secondo lei è l'attaccante giusto?
"Per il presente sicuramente, ma bisogna capire quanto riuscirà a rimanere ad alti livelli. Ho qualche dubbio legato all'età (34 anni, ndr), ma abbiamo visto che Ibra è importante a 39 anni. Per il resto è un grande sì: è un attaccante completo, di personalità e che non soffre la pressione. Si ambienterebbe perfettamente alla Juventus".

C'è chi lo vede da prima punta e chi da seconda, come per esempio giocava al Wolfsburg vicino a Grafite. Lei da che parte si schiera?
"Una prima punta che può fare anche la seconda. A dimostrato di saper giocare in entrambi i ruoli, anche se magari rispetto a prima va meno in profondità".

Quant'è cambiato da quando ci ha giocato lei al Wolfsburg?
"E' maturato molto, diventando ancora più carismatico e trascinatore della squadra. Un vero leader. Ma vi posso dire che il Dzeko che ho visto io in Germania forse era ancora più forte di quello arrivato in Italia. Ho vissuto da vicino la sua esplosione: aveva fisico, velocità, progressione, tecnica... e faceva gol. Adesso è migliorato nella difesa del pallone e nell'essere un punto di riferimento fuori dal campo per i compagni".

Meglio lui o Suarez?
"Io scelgo Dzeko. Anche Milik in realtà è un ottimo giocatore e ha anche qualche anno in meno rispetto ad Edin, ma da allenatore della Juve sceglierei il bosniaco perché mi farebbe vincere subito. Poi è chiaro che scattano dei meccanismi legati all'ingaggio, all'età, al costo del cartellino e altri parametri per i quali l'allenatore parlerà con la società".

Ci racconta un aneddoto su Dzeko?
"Posso dirvi che ha un buon rapporto con Andrea Barzagli da quando giocavamo tutti e tre insieme al Wolfsburg, gli piaceva l'italiano e già allora voleva venire a giocare in Italia".
 
Quale sarà il futuro di Zaccardo fuori dal campo?
"Io mi sono sospeso dal ruolo di direttore sportivo, ora faccio il consulente di mercato e sto riflettendo se aprirmi un'agenzia mia o lavorare con qualcuno".