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Alla scoperta di Martina Rosucci. Numero 10 della Nazionale Italiana, 8 nella Juventus, di cui è il faro del centrocampo. Giovane (classe 1992), ma già esperta e leader della squadra bianconera insieme a capitan Gama e Bonansea. Fa parte del gruppo forte e oggi si racconterà ai propri tifosi in una maniera un po' particolare...

C'è #AskMartina in diretta sui profili social della Juventus e qui su ilBianconero.com. Seguitela LIVE con noi. 

"A chi mi ispiro? Marchisio, scontato".

"Scaramanzia? Si, sono molto scaramantica. Vi svelo un rito soltanto: gioco sempre con lo stesso elastico per i capelli".

"La mia carriera? Ho cominciato da ala destra ed anche da attaccante, ai Mondiali Under 20 ad esempio ero il centravanti. Poi mi mangiavo troppi gol, quindi mi hanno arretrata a centrocampo, dove ho giocato in diversi ruoli".

"Il pubblico? Conta moltissimo: sembrerà scontato dirlo, ma penso veramente che i tifosi siano il nostro dodicesimo uomo in campo".

"La prossima stagione ancora tutte insieme? Innanzitutto grazie! Ora siamo concentratissime sul presente e siamo perfette così". 

"Tutte mi chiamano "Marti", qualcuna "Rosu". Si, abbiamo dei soprannomi... ad esempio Franco è chiamata Ciky; Galli è chiamata Yaya e Sara Gama Speedy".

"Il mio sogno è sempre stato quello di fare la maestra d'asilo e la cantante. Il calcio è venuto successivamente".

"Musica preferita? Ascolto "Viva la vida" dei Coldplay per caricarmi!".

"Il tempo libero? Nel tempo libero mi piace molto scrivere".

"Squadre nella mia zona? No, non c'era nessuna squadra femminile e ho giocato coi maschi finché ho potuto: la mia prima squadra era il Paradiso Collegno. Mio papà mi appoggiava, mia mamma preferiva la danza classica, ma ora è la mia prima fan!".

"Idolo da bambina? Senza dubbio Del Piero".

"La passione per il calcio e i pregiudizi? Ho iniziato grazie a mio fratello gemello. I pregiudizi della gente li affronto ogni giorno ma non mi hanno mai condizionata".

"La qualità più importante per un centrocampista? Anticipare con la mente la giocata, sapere dove vorrai mettere la palla".

"Ho un bel rapporto con i tifosi: a fine partita vengo sempre a salutarvi e a ringraziarvi, è il minimo che si possa fare per il calore che ci fate sentire!".

"La prima partita della Juve? Me lo ricordo bene: uno Juventus-Inter 0-0 al "Delle Alpi", partita senza grandi emozioni".

"Se mi fermano per strada? Ultimamente capita sempre più spesso. Mi sento un po' 'stranita' ma mi fa piacere non tanto per me, quanto per il fatto che il calcio femminile sia sempre più seguito".

"A una bambina direi, se ci crede davvero, di essere costante e perseverante nell'applicazione, senza mai lasciare per strada il proprio istinto, quello che ti viene dal profondo".

"I social hanno modificato il tifo? Sicuramente molto: ora è decisamente più semplice seguire il calcio, anche quello femminile, seppure ci sia ancora molta strada da fare".

"Venire alla Juve? Sicuramente molto: ora è decisamente più semplice seguire il calcio, anche quello femminile, seppure ci sia ancora molta strada da fare".

"Australia? Non ci sono mai stata, ma spero di venire a giocarci con la Juve, perchè no?".

"Se mi aspettavo questo inizio? Assolutamente no, anche se già nel primo mese ho intuito che si potesse fare qualcosa di grande. Mi ha sorpreso il grandissimo lavoro che lo staff fa dietro ogni nostra singola esercitazione".

"Il gol con la Fiorentina? Probabilmente è stato il più bello della mia carriera, si... Una grande emozione!".

"Alle bambine è sempre mancato un "idolo": ora probabilmente possiamo diventarlo, non tanto per quello che siamo quanto per la maglia che indossiamo!".

"Se voglio segnare anche l'ultimo gol oltre al primo? Mi accontenterei anche di fare un assist a Bonansea".

"Competere con i top club europei? Questo è sicuramente un nostro obiettivo: lavoriamo sodo per provare a raggiungerlo!".

"L'inno della Juve? Certo che lo canto, lo so a memoria! Quando lo hanno suonato per la prima volta ad una nostra partita è stato davvero emozionante, e Lisa Boattin si è anche messa a piangere...".

"Un gol che vorrei segnare? Sicuramente nella mia carriera vorrei segnare un gol importante in Champions con questa maglia".

"Piatto preferito? Le lasagne: sono un'amante dei primi italiani!".

"Sarebbe un sogno giocare un giorno all'Allianz Stadium!".

"Lo stile Juventus prevede eleganza, quindi Antonio Romano è perfetto così. Per quanto riguarda il gavettone, meglio non dire niente per scaramanzia...".

"Io bandiera della Juve? Sì".

"Mondiale? È un obiettivo importantissimo andarci con l'Italia: speriamo di raggiungerlo!".

"I ripiegamenti difensivi dei coach Guarino? In realtà credo che nel calcio moderno un centrocampista debba saper difendere ancora prima che attaccare".

"Juventus? Affamata, compatta e divertente!".