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Cristiana Girelli, la super bomber della Juventus Women, calciatrice più vincente nella storia del movimento femminile italiano, si è raccontata al canale Twitch ufficiale del club bianconero:

LA SUA VITA E IL SUO CARATTERE - "Sono una persona felice, anche se vivo pure io momenti tristi e malinconici. Diciamo che vivo intensamente qualsiasi cosa! Gioco a calcio nella squadra dove avrei sempre voluto giocare, sto bene e ad oggi non mi manca nulla. Mi piace ridere e far ridere, regalare la felicità. Ho preso da mio papà la tendenza a voler essere buffa, mentre mia mamma mi ha dato la razionalità. Ero una bambina che sorrideva molto. Ho trascorso l'infanzia a Nuvolera, provincia di Brescia. Papà farmacista, abitavamo nell'appartamento sopra la farmacia. Dopo la scuola giocavo a calcio coi miei amici tutto il tempo al parchetto dell'oratorio. Ho provato a studiare per fare la farmacista anch'io, a volte poi pensavo che avrei voluto far la cameriera, ma il calcio mi ha portato via tantissimo tempo. Un domani mi piacerebbe riprendere a studiare, mi piacerebbe un giorno dare a papà la soddisfazione di continuare ciò che lui ha creato. In generale, amo stare con le persone all'aperto, e poterle aiutare".

LA PASSIONE PER IL CALCIO E IL PRIMO ALLENATORE - "Da piccolina avevo due grandissimi idoli calcistici: Baggio e Del Piero. Ed ebbi la fortuna di vederli giocare dal vivo in un Brescia-Juventus, rimasi folgorata dalle giocate di Roby e Alex. E mio papà era presidente di una squadra di calcio locale. Lui mi ha sempre raccontato che da bimba volevo sempre giocare con la palla: quando finiva di lavorare lo facevo mettere a parare tra gli scaffali della farmacia e io gli calciavo i rigori. Poi quando ero l'unica piccolina in una squadra di maschi, ricordo ancora il mio primo allenatore Luciano Chiesa, che aveva visto qualcosa di importante in me e continuava a sostenermi: mi ripeteva che per giocare a calcio ci vogliono testa, cuore e coraggio. Quando torno a Brescia faccio tappa da lui, che custodisce un sacco di foto mie, come un museo. A volte piangiamo insieme riguardando alcune foto, per me lui è un secondo padre".

COME SENTE LE PARTITE - "Meno la sento, meglio entro in campo. Forse per la felicità di cui si parlava prima. Un po' il mio corpo la sente, fatico di più a digerire".

I GENITORI - "Papà lo cerco spesso in tribuna, una delle mie prime preoccupazioni al campo normalmente è guardare se loro sono venuti o no. Quest'anno i miei genitori hanno sofferto tantissimo per non esser potuti venire a vedere le mie partite. Per fortuna mi hanno sempre accompagnato in questa passione".

SU ROSUCCI - "Dopo tantissimi anni che giochiamo insieme siamo diventate grandi amiche, siamo profondamente legate. Lei è una rompiscatole però ti dà l'anima. E quando ti dà l'anima, una persona pretende anche. Lei sa capirmi in qualsiasi situazione, capisce al volo il mio stato d'animo. Una fortuna averla per amica. La palla che mi ha messo ieri sulla testa alla Partita del Cuore me l'aspettavo. Martina è stata spesso sfortunata con gli infortuni in carriera, e tante volte ho provato proprio il desiderio di alleggerirle certi momenti. Su un'isola deserta? Mi porterei lei!".

ESSERE SPORTIVI FAMOSI - "Dopo il Mondiale c'è stata molta visibilità rispetto a prima, e poi la Juventus aiuta. Non mi pesa affatto! Come in campo mi assumo nella vita le responsabilità. Se posso essere da esempio, mi piace tantissimo. Se tante bambine ti guardano devi essere sempre impeccabile, e un po' si nasce un modello per gli altri".

LE VITTORIE - "Se avessi avuto la giusta testa, avrei potuto vincere ancora di più di quanto ho vinto. Ho vinto 9 scudetti ma il mio obiettivo è di vincerne altri. Almeno arrivare in doppia cifra. Entro fine carriera vorrei arrivare a 15".

LA MAGLIA NUMERO 10 DELLA JUVE - "Ogni volta che la vedo in spogliatoio la srotolo e la appendo, poi vado a fare il giro di campo e quando torno dentro me la guardo bene. Indossarla è un piacere e un onore, è qualcosa che ti dà tanto e mi sento fortunata. Tante bambine e bambini sognano di indossarla e mi sento molto responsabile perché so che tanti vorrebbero essere al mio posto. Mi sento dunque in dovere di dare sempre qualcosa di più".

DOPO LA CARRIERA - "Lì per lì mi dispiacerebbe lasciare il calcio, magari proverei ad allenare o trasmettere le mie conoscenze in qualche modo".

POTESSE CAMBIARE QUALCOSA DI SÉ - "Essere troppo competitiva a volte mi porta a essere un po' pesante. Anche in allenamento, dovrei prendere le cose un pochino più alla leggera se non mi riesce qualcosa. Non c'è bisogno di uscire dal campo arrabbiata se ho sbagliato, è uno switch che devo fare. Per me e per le persone che mi circondano. Se gioco male e simili, non riesco a essere troppo positiva. Non ammetto errori".

LA SORELLA - "Non è mai stata gelosa di me nonostante sia la primogenita. Abbiamo un rituale: quando guarda le mie partite e io non mi sblocco, lei va via a farsi un giro e allora io segno".

GOL ALLA DEL PIERO - "Sì ne ho fatti simili, anche se magari non esattamente sotto il sette. L'anno scorso contro l'Inter, poi anche quando giocavo nel Verona. Più spesso però tiro di potenza".

LA GIOIA PER I GOL - "In questi anni ho riscoperto la felicità di segnare. E anche quando metto davanti alla porta le mie compagne è come se segnassi anche io. E quando segno amo l'esultanza, in particolare gli abbracci: indicano condivisione, e che le compagne sono felici per te".

RIUNIONE PREPARTITA CONTRO IL MILAN - "Era l'attesissima sfida scudetto, tutto l'ambiente era troppo teso. Ma insomma, siamo la Juve e giochiamo a casa nostra! Coach Guarino nella riunione tecnica non indossava la solita giacca, bensì un dolcevita per coprirsi. Con quei capelli riccioli, la carnagione abbronzata e il dolcevita, mi sono messa a cantare la canzone di Sister Act. Così le mie compagne si sono messe tutte a ridere, abbiamo sdrammatizzato... e poche ore dopo abbiamo vinto 4-0".

CAPITAN GAMA - "Lei è un'altra molto competitiva. È una mia preda di scherzi e battute, a volte ride altre volte mi becco qualche cartone e il mio telefono finisce per terra. È bello vederla sorridere qualche volta!"

MUSICA - "Mi piace molto la latinoamericana, adoro ballare. Inoltre l'italiana come Laura Pausini. In generale la pop, un po' di tutto".

IN TV - "Guardo sempre il calcio, mentre magari Galli o Rosucci a volte mi dicono Basta Calcio! Se proprio devo dirti serie tv, Che fine ha fatto Sara e La Casa di Carta".

UN OGGETTO IRRINUNCIABILE - "Il pallone".

CIBO - "Yogurt, un buon grana stagionato, polenta e casoncelli burro e salvia".

PERSONAGGIO DI FANTASIA - "Harry Potter e Spider Man".

A SANREMO - "Mi sono divertita ed emozionata. Ho sceso le scale dell'Ariston con le gambe come se avessi appena giocato, data l'adrenalina".

Esilaranti inoltre i siparietti con tanti giochi in studio, impreziositi dalle imitazioni della simpaticissima Girelli, poi i videomessaggi di amici e familiari, e con la chiacchierata a sorpresa con la compagna di squadra e amica Martina Rosucci, che ha descritto l'amore per la vittoria di Cristiana e alcuni gustosi aneddoti!