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Lei che è Juventina da sempre, ora ne è il centro. Barbara Bonansea è il cuore dell'attacco della Juventus Women, che sa solo vincere. Così si è raccontata a Tuttosport: "Ho iniziato a 5 anni, e non riesco a immaginarmi non calciatrice. Ho praticato per qualche mese danza quando ero piccola, mi piace la pallavolo, però... Ispirazione? Pippo Inzaghi quando ero bambina, e che trauma quando andò al Milan. L'esempio? Melania Gabbiadini che è un simbolo del calcio femminile e un esempio fatto di poche parole e tanti fatti, sul campo. Dove mi vedo tra 10 anni? Ancora a giocare, sono giovane... E poi magari avrò una famiglia, chissà. Nel frattempo studio economia a Torino perché voglio costruirmi un futuro anche, eventualmente, fuori dal calcio". 
 
2018 - "Cercare di fare il meglio possibile con la Juve. Lo scudetto? Beh quella parola non si può dire, però lascio intendere... L’obiettivo concreto comunque è qualificarsi in Champions". 
 
LA SCELTA - "Via da Brescia? La Juve è la squadra del mio cuore. Per me giocare la Champions con la Juventus, se succederà, sarà qualcosa di speciale, di unico. Se le ragazze la vincessero prima dei ragazzi? Eh, bella domanda... Però è un cammino lungo: per arrivare ai livelli di Wolfsburg e Lione servono anni". 
 
SOGNO - "Vincere la Champions. Poi vincerla con la Juve sarebbe proprio il sogno più grande. Ma per questo bisogna andare oltre il 2018. E poi vorrei togliermi qualche grande soddisfazione in Nazionale. Vogliamo qualificarci per il Mondiale, siamo a metà strada. Io ci credo, anche se non è facile". 
 
LA DECIMA - "Chievo? Non è una partita scontata, anzi: siamo state ferme un po’ e dobbiamo riprendere il cammino. Però ho visto lo sguardo delle mie compagne agli allenamenti: abbiamo la grinta giusta». 
 
DA MIGLIORARE - "In tanti aspetti. Esprimiamo un bel gioco e questo mi inorgoglisce perché tanti ritengono che il calcio femminile non sia spettacolare, invece chi ci vede dal vivo dice che giochiamo bene. Però si può e si deve migliorare". 
 
BERTOLINI - "Quanto è stata importante? Tanto. A inizio carriera ero attaccante, segnavo tanto: non pensavo a nulla e credevo di essere fortissima. Ma io sono una che ogni tanto si perde nelle partite, ho dei blackout, fare l’esterno dei 5 di centrocampo a Brescia mi ha aiutato tanto a crescere: stare concentrata per tutta la partita mi ha fatto maturare. Mi ha insegnato a difendere. Gol? preferisco gli assist". 
 
GOL PIU' BELLO - "Quello a Mozzanica alla prima giornata". 
 
PIU' PESANTE - "Quello a Bari. Non so quanto ho urlato quando ho segnato quella rete. Vittoria spartiacque? A me era già capitato con il Brescia: in quel caso avevamo preso una batosta, stavolta no, ma quella partita ci è servita da lezione". 
 
DACIA ARENA - "Noi a Udine e il Brescia no? Beh sono scelte che non dipendono da noi. Posso capire il loro ragionamento: il campo è più grande, più bello e favorisce una squadra più tecnica. Ma non è detto che sia così per noi: potrebbe essere avvantaggiato il Tavagnacco, chi lo sa. Non è mai scontato». 
 
RENDIMENTO - "Se me l'aspettavo? Assolutamente no. Pensavo fossimo una buona squadra, poi con il passare del tempo mi sono resa conto che abbiamo carattere. E allora ho pensato che non avremmo perso con Brescia e Fiorentina. Però la stagione è ancora lunga, eh". 
 
PROPOSITI -"Non deve abbassare la guardia. Stare davanti ti mette pressione, ma penso che siamo tutte tranquille e affamate. Abbiamo voglia di vincere, non dobbiamo perdere attenzione. Anche le formazioni più in basso in classifica nel ritorno di solito sono più attrezzate". 
 
MERCATO - "Non penso serva. Si sono creati equilibri che non andrebbero spostati. E’ stato tutto perfetto finora per cui perché toccare qualcosa che funziona?". 
 
CERNOIA E GLIONNA - "Appena troverà la condizione, tutti si accorgeranno di che pasta è fatta Valentina. Siamo state compagne 5 anni a Brescia, sarà un valore aggiunto. Intanto abbiamo scoperto questa ragazza, Benedetta Glionna, che è veramente forte. La nuova Bonansea? E’ molto più forte di me quando avevo 18 anni".