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'Solo chi sogna impara a volare' diceva Jim Morrison, ed è la sensazione di ebrezza che stanno provando più o meno tutti i tifosi juventini in questo momento, fluttuanti e leggeri nell'aria gelida di un inverno che si è infuocato negli ultimi giorni di gennaio. Già, perché è questo l'effetto che ha scatenato la notizia del passaggio di Dusan Vlahovic dalla Fiorentina alla Juve in tutto il mondo bianconero che, ora, rende più credibile anche il raggiungimento di obiettivi, aldilà delle potenzialità che riservava questa squadra appena 2 giorni fa. Ma nelle ultime 48 ore sembra esser cambiato magicamente tutto, o terribilmente, dipende da che punto di vista si osserva la situazione. Il trasferimento dell'attaccante serbo infatti, ha generato un forte clima di tensione e di rabbia non solo nell'animo dei tifosi viola, come era prevedibile, bensì in tutti quelli che da sempre si definiscono prima 'antijuventini', poi tifosi delle loro rispettive squadre. 

COME LO PAGA LA JUVE? - Andiamo con ordine, è noto a tutti che la situazione economica della società che ha sede alla Continassa, fino a qualche settimana fa sembrava compromessa e che registrava una perdita in bilancio pari a 209 milioni di euro, ma è anche vero che gran parte della sostenibilità arriverà dall'aumento di capitale che si è verificato nel mese di dicembre. In un secondo momento, c'è da tenere in considerazione anche il cambio di strategie da parte della società che, mentre prima spendeva cifre astronomiche per campioni già affermati ma in età avanzata ( vedi Ronaldo e Higuain) e difficilmente rivendibili in futuro, ora sembra aver invertito la rotta. Si punta ad uno come Vlahovic o come l'olandese de Ligt, sia per rinforzare enormemente la rosa, ma soprattutto per avere ampi margini di mercato al momento di un eventuale divorzio. Infine, non meno importante e anzi, forse più significativo degli altri punti, c'è il tema legato alle cessioni. In casa Juve sono tanti i nomi inseriti nella lista dei partenti e facendo due calcoli, possiamo provare a tirare qualche ipotetica cifra. Se consideriamo l'ultimo anno di ingaggio che restano a Ramsey e Rabiot, al lordo si andrebbe a ricavare un guadagno di circa 30 milioni di euro su una loro cessione a giugno. Cosi come si potrebbe ricavare una cifra simile dalla partenza di Bentancur che, sembra quasi imminente. Senza dimenticare, però, il 35% da corrispondere al Boca.  Altri 35 milioni invece, la Juve li risparmierebbe dal mancato riscatto di Alvaro Morata, sempre più lontano dalla Mole con l'arrivo di Vlahovic. Solo questo basterebbe a garantirsi denaro a sufficienza da rigirare al club gigliato, se poi dovesse arrivare anche una cessione di valore significativo come quella di de Ligt ad esempio, allora cesserebbe qualsiasi dibattito. 

LA REAZIONE DEI TIFOSI - Possiamo comprendere ma non giustificare l'estrema rabbia dei tifosi della Fiorentina che, per l'ennesima volta si vedono 'strappare' il loro diamante migliore dalla storica 'nemica di sempre'. Ma dobbiamo sempre tener conto che la vita di una persona va ben oltre quella che può essere una fede calcistica e dunque, mettere la casa dell'attaccante sotto sorveglianza fa capire quanto ancora bisogna lavorare affinchè questi episodi vengano spezzati sul nascere o ancor prima di essere compiuti. Non si può minimamente comprendere invece, lo stupore e la frustrazione dei tifosi di tutte le altre squadre di Italia, o forse si, anche qui dipende sempre dal punto di osservazione. Partiamo dal fattore principale, ovvero la volontà del giocatore. Vlahovic ha sempre manifestato il suo interesse nei confronti della 'Signora', tanto da aver già rassegnato tutti a questa idea nella finestra del mercato estivo. La mossa è stata solamente anticipata dalla Juve e dunque, ora non può essere accolta con clamore e disappunto, a meno che non si tratti di altro, magari del timore che può incutere questa squadra con l'arrivo del miglior attaccante della Serie A e di uno dei maggiori talenti del calcio internazionale. Quelli che invece lo additano come 'mercenario', devono semplicemente capire che il suo è stato solo il coronamento di un sogno che cullava sin da bambino e non si tratta minimamente di una questione di denaro. La prova è il suo rifiuto all'Arsenal che, gli avrebbe garantito un ingaggio maggiore rispetto alla cifra offerta dai bianconeri. Potremmo continuare ad elencarne altre di motivazioni a sostegno del buon esito di questa trattativa, ma difficilmente verranno comprese. Per chi rosica resterà 'uno zingaro', per chi gode invece, ha già raggiunto l'Olimpo. 

fabio.marzano93