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Non solo sorrisi, ma anche la concretezza del campo. Dusan Vlahovic aveva lasciato la Continassa con il viso tirato e la delusione di Monza ancora addosso, sotto la pelle. Arrivato nel ritiro della Serbia, insieme al compagno e amico Kostic, ha ritrovato il buonumore, ma anche determinazione e concretezza in campo.
 
È mancato il gol ieri sera, nella partita di Nations League tra Serbia e Svezia, ma la partita del numero 9 bianconero è costellata di cose buone. Innanzitutto il coinvolgimento nell’impianto di gioco serbo: 41 tocchi del pallone, 21 passaggi riusciti su 24 tentati per una percentuale di precisione dell’88%. Uno di questi è decisivo per la tripletta di Mitrovic: dribbling con finta sull’avversario e imbucata perfetta per il compagno di squadra che vale l’assist. In più, un dettaglio: Nel 4 a 1 della Serbia contro la Svezia, è la squadra scandinava a passare in vantaggio per prima. È proprio Vlahovic a correre verso la porta appena violata, recuperare il pallone e riportarlo velocemente al centro del campo.
 
Precisione, determinazione e buono stato di forma. Insomma, una prestazione, quella di Vlahovic, che lancia un messaggio che arriva fin dalle parti della Continassa: Dusan c’è, sta bene e ha ritrovato il sorriso. Allegri può contare su di lui per provare a dare una svolta alla stagione.