commenta
"Il paragone con Haaland, coetaneo e simile per alcuni aspetti (mancini, grossi, forti fisicamente, prepotenti nella corsa), non ha giovato a Dusan, ma soprattutto non gli ha giovato il contesto in cui si è trovato e la visione del calcio del suo allenatore". Scrive così la Gazzetta dello Sport, che prosegue nel paragone tra i due con un interrogativo: "Viene il sospetto che, al netto dell’evidente differenza di livello tra Haaland e Vlahovic, se il norvegese fosse finito alla Juve e il serbo al Manchester City oggi non ci staremmo interrogando sulla crisi di Dusan e magari ci chiederemmo come mai Erling tira così poco in porta con la maglia bianconera".