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La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'ex bianconero Vladimir Jugovic, che ha parlato soprattutto del Derby d'Italia di domani a San Siro.
 

Verso Inter-Juve: l'intervista a Vladimir Jugovic


SENSAZIONI - "Inter-Juve è il bello del calcio. Arriva dopo un lungo duello e vale come una finale. Finalmente è tornato il Derby d’Italia di un tempo, il massimo dello spettacolo per i tifosi. In questo tipo di partite deve uscire la forza di una squadra. Chi vince a San Siro non conquista il campionato, ma lancia un messaggio forte che può spostare gli equilibri interni ed esterni".

CHI VINCE? - "Punto sulla Juve perché spero che la lotta scudetto sia avvincente fino a maggio. Se vince l’Inter, invece, la squadra di Inzaghi prende un bel vantaggio e anche la partita da recuperare per gli impegni di Supercoppa. Non credo che Inter e Juventus giocheranno in partenza per il pareggio. Però, nel caso, il pari in trasferta non sarebbe un brutto risultato per i bianconeri. Significherebbe restare in scia all’Inter nel momento più caldo visto che a fine mese Lautaro e compagni avranno gli ottavi di Champions contro l’Atletico, un’altra mia ex squadra".

VLAHOVIC - "Più che sorpreso, sono contento. Questi gol sono importanti per la fiducia di Dusan e per proseguire così. Alla Juventus, però, non conta dimostrare di essere un grande bomber, ma è importante alzare trofei. Io ho avuto il privilegio di vincere tutto e lo auguro anche a Dusan".

RABIOT VS. BARELLA - "È una bella lotta. Parliamo di due centrocampisti di spessore. Rabiot è più fisico, Barella più imprevedibile".

CAMPIONE CHE FAREBBE COMODO AD ALLEGRI - "Vialli. Perché per vincere queste partite non basta soltanto la qualità, ma servono anche carattere e determinazione. E Vialli era il numero uno pure da questo punto di vista. Gianluca è unico, ma deve essere fonte di ispirazione per tutti. Anche per Vlahovic".

YILDIZ - "Gran talento. Bello vedere che la Juve adesso ha fiducia anche nei giovanissimi. Ai miei tempi se non avevi vinto qualcosa prima di arrivare a Torino, non ti compravano proprio. Cos'è per Chiesa? Uno stimolo. Nelle grandi squadre la concorrenza fa bene e a guadagnarci alla fine sarà la Juve. Djokovic, senza Federer e Nadal, non sarebbe mai stato quello che è. Che forza anche Sinner: è un po’ l’Haaland del tennis".

ALCARAZ - "Un colpo alla Giuntoli, speriamo si riveli azzeccato come Kvaratskhelia a Napoli".

PERICOLO PRINCIPALE DELL'INTER - "Lautaro, una punta top. Mi piace come si muove: si sposta sempre, è velenoso per i difensori".

COME NEGLI SCACCHI - "Io gioco per rilassarmi, mentre le partite sono stressanti per gli allenatori... Ma una cosa è certa: dovesse venire fuori una partita tattica, è avvantaggiato Allegri, che è una vecchia volpe".

TRE FIGLI D'ARTE - "Tutti grandi, ma io avevo un debole per Weah. Non dimenticherò mai quel gol impressionante segnato partendo dalla sua area".

ANEDDOTO SUI TEMPI ALLA JUVE - "Più che divertente, quotidiano... Io sono abitudinario di carattere. Lippi cambiava spesso l’orario degli allenamenti, così tutte le mattine alle 7.30/8 chiamavo Pessotto per essere sicuro di non sbagliarmi. Un grande, Pesso. Bello vederlo ancora alla Juventus".