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Premessa dovuta in tempo di mercato: non si sta facendo mercato, nemmeno "fantamercato". Mattia Viviani, centrocampista del Brescia classe 2000, è però uno di quei giocatori che, sicuramente, figura sulle agende di quasi tutti i direttori sportivi della Serie A. Un nome che non si scopre certo in questo momento, anche se la sua situazione nelle Rondinelle lo faccia passare un pochino in secondo piano: il 2000 che a tutti piace, in quel di Brescia, non è infatti Viviani, quanto il collega Sandro Tonali. Eppure, anche Viviani potrebbe dire la sua, anche se il suo talento sia sicuramente meno precoce di quello del compagno di squadra. Longilineo, tecnicamente molto bravo, Viviani rappresenta un centrocampista moderno, non box to box, ma che si colloca in quella via intermedia tra un regista ed una mezzala. 

Dalle spiccate velleità offensive, Viviani è un fisico longilineo che, però, non disdegna sedersi in cabina di regia al centro del campo. Con la Primavera del Brescia, infatti, ha fatto vedere cose interessanti sia da mezzala sia davanti alla difesa, impreziosendo il tutto con un tocco di palla estremamente raffinato. In Serie A, complice una fisicità ancora acerba ed il posto assicurato di Tonali, Viviani è comunque entrato in tre occasioni in campo. Prima 10' contro il Lecce, da mediano, poi metà gara contro la Lazio, questa volta da centrale di un centrocampo a due con Tonali accanto. Infine, ha giocato 90' davanti alla difesa nella rovinosa sconfitta contro la Sampdoria, per 5 a 1. Specialmente contro la Lazio, in cui il Brescia ha giocato per mantenere in dieci uomini il pareggio, Viviani non è riuscito a rubare l'occhio - Tonali show in quel caso - ma ha dimostrato un livello di crescita interessante, soprattutto un'intelligenza tattica che gli ha permesso di reggere il centrocampo durante le scorribande offensive di Tonali.