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Gianluca Vialli è tornato nel mondo del calcio, dopo che gli è stato diagnosticato il cancro. L'ex centravanti della Juventus è stato infatti nominato capo Delegazione della Nazionale, entrando a tutti gli effetti nello staff azzurro. Commovente il rientro, anche per l'immagine che Vialli stesso ha dato di sé: segnato visibilmente dalla malattia, non ha perso l'occasione per ribadire i suoi intenti operativi, senza che ciò che lo ha colpito vada ad influenzarne il lavoro. Parole coraggiose, che hanno avuto eco sul web, come vi abbiamo raccolto nella Gallery in fondo alla pagina. 

LA MALATTIA - "Sto bene, sto continuando le cure ma i risultati sono positivi, quindi non ha senso che io non continui a fare una vita normale. Ringrazio Gravina per avermi aspettato, nei prossimi giorni ci sarà modo di approfondire con lui come allargare il mio contributo, oggi ci sono i presupposti per dire sì. Percentuali? No, io ogni tanto vedo percentuali di altre cose...quindi le percentuali è meglio lasciarle stare. Oggi l'idea è essere qui anche per il prossimo raduno (a novembre, ndr) e poterci partecipare con il nuovo ruolo".

CONDIZIONAMENTO - "Da parte mia non c'è alcun problema, se possibile mi sento una persona migliore" spiega ancora Vialli. "Spero che neppure da altri ci sia alcun tipo di condizionamento: quando arriverà una sconfitta, sperando che non arrivi mai, la mia salute non deve minimamente incidere. Sono qui per vedere come funzionano le cose, per calarmi in questa situazione, per capire. Ho trovato tanti amici, a cominciare da Roberto (Mancini, ndr), con cui ho vissuto momenti fantastici. È bello rientrare in un certo tipo di routine, sono un po' arrugginito. E poi qui a Roma c'è anche una partita che può essere decisiva: quindi è il momento giusto, il che rende tutto molto speciale".