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Il 29 dicembre, a Londra, Roberto Mancini ha salutato Luca Vialli. C'è stato l'ultimo abbraccio, forse più denso di quello di Wembley, dell'11 luglio 2021. La Gazzetta dello Sport in edicola ha raccontato l'emozione di quel momento, il saluto finale tra due amici che sono stati l'uno accanto all'altro. Per sempre. 

IL RACCONTO - Mancini aveva rinviato l'incontro, "perché una settimana prima Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta". "Un leone", aveva raccontato al quotidiano. E Luca ha cercato di trasmettere forza e amore a tutti coloro i quali gli sono gravitati attorno. Alla moglie, alle figlie, e anche a lui, al Mancio, un fratello. "Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto", ancora Mancini su Vialli. L'ultima volta in cui i due si sono incontrati era poco prima del docufilm, all'anteprima de La Bella Stagione: "Era stanchissimo, ma voleva esserci a tutti i costi: la Samp per lui, per noi, era un amore grande come la Nazionale. E da Genova siamo tornati insieme a Milano, l’ho accompagnato io in aeroporto, a Linate. Ma poi il volo per Londra aveva voluto farlo da solo: ancora forte, anche se non poteva esserlo più come una volta".