L'AGRONOMO - Giovanni Castelli, agronomo della Lega con una lunga esperienza di gestione di San Siro, ha 'difeso' il prato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Esteticamente non è il massimo, ma rispetta i parametri Uefa in fatto di anti infortunistica e livello di prestazione". Insomma, secondo l'esperto non ce la si dovrebbe prendere col campo per gli infortuni.
TROPPE PARTITE - Il problema principale è rappresentato dalle troppe partite in poco tempo: "Da quasi otto anni abbiamo scelto un ibrido, prato sintetico misto a naturale. Ma giocando con questa frequenza, anche a 24 ore di distanza tra una partita e l’altra, qualsiasi prato soffrirebbe. Finché ci saranno due squadre che giocano anche le coppe in uno stesso stadio, il problema si riproporrà".
COLPA DELLA NATIONS LEAGUE - Come se non bastasse, San Siro spesso e volentieri è usato per far giocare la Nazionale. Per Castelli, però, la Nations League "ci ha impedito di utilizzare la pausa di ottobre per intervenire. A gennaio non può essere la stessa cosa". Insomma, non è una questione di clima, ma è una questione di usura: troppe partite, una dietro l'altra.
QUANTO COSTA RIZOLLARE SAN SIRO - Spesso si parla degli stadi inglesi come i migliori al mondo in fatto di manutenzione. Sicuramente il clima è più favorevole, ma è anche vero che si spende 4 volte di più che in Italia. Secondo Castelli, infatti, "la spesa media di manutenzione ordinaria per una squadra di Serie A è di 100-150 mila euro". A San Siro, visto che ci giocano due squadre, raddoppiano anche i costi: rizollarlo costa mezzo milione di euro all'anno.