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La sconfitta contro il Genoa deve essere archiviata quanto prima. All'orizzonte per la Juve c'è la finale di Coppa Italia contro l'Inter - mai un'avversaria qualsiasi, figuriamoci quando c'è un trofeo in palio - che dopo una stagione di alti e bassi è diventata di fatto il principale obiettivo insieme al quarto posto. E per Massimiliano Allegri è tempo di fare la conta delle forze a disposizione. Come sottolineato da Tuttosport, alcune scelte dell'allenatore per la trasferta di venerdì in Liguria sono state dettate proprio dal fondamentale impegno di mercoledì, al quale i bianconeri intendono presentarsi nella loro veste migliore: Matthijs De Ligt, per esempio, è stato tenuto a riposo, mentre Denis Zakaria e Alvaro Morata sono subentrati nella ripresa rispettivamente ad Arthur e a Dusan Vlahovic

Se le condizioni di Moise Kean restano da valutare dopo la botta al piede, quelle di Danilo non sembrano più destare preoccupazione: rimasto a Torino per recuperare dalle fatiche dell'ultimo periodo (e dalla fastidiosa fascite plantare), domani il brasiliano tornerà ad allenarsi con la squadra per essere a completa disposizione in vista della finale; stesso discorso per Luca Pellegrini, alle prese con una distorsione alla caviglia che comunque non dovrebbe impedirgli di partire per Roma e giocarsi le sue chance, considerando anche la squalifica di Mattia De Sciglio

A mettere nel mirino l'Inter anche Manuel Locatelli: ai box da oltre un mese per la lesione di primo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro accusata proprio nell'ultima sfida contro i nerazzurri, il centrocampista classe 1998 è ormai ben avviato sulla strada del recupero; per lui si era persino parlato di stagione finita, ma la sua forza di volontà ha prevalso al punto che, insieme allo staff medico, in questi giorni sta forzando il rientro per guadagnarsi almeno un posto in panchina. Niente Coppa Italia, invece, per Weston McKennie: il suo infortunio - la frattura al piede rimediata nella gara di andata contro il Villarreal - necessita di un'attenzione particolare, sicuramente non compatibile con le strette tempistiche che la preparazione della finalissima richiede.