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Inaccettabile, ancor più dopo la partita rispetto a quanto proposto dalla sua Italia nella terrificante prestazione di Stoccolma, con cui la Nazionale rischia di giocarsi la qualificazione ai prossimi Mondiali di Russia 2018. La sintesi della serata di Giampiero Ventura può racchiudersi in un solo aggettivo. Un atteggiamento che si allontana prepotentemente e clamorosamente dalla storia, recente o meno, degli azzurri e che, non a caso, potrebbe lasciarli senza la più importante manifestazione calcistica internazionale per la prima volta dal 1958, unica volta in cui gli azzurri non si sono qualificati. Difficile capire come tutto possa cambiare nel giro di soli tre giorni, quando la squadra si giocherà tutto in un San Siro indiavolato e più voglioso che mai di spingerla oltre l'ostacolo. 

COSI' NON VA - Le considerazioni sul futuro di Ventura si affronteranno a tempo debito, per ora a tutti gli italiani basterebbe festeggiare la qualificazione al Mondiale. Che pena, però, passare dal giocare per vincere al giocare per partecipare. E l'ex allenatore del Torino, d'altronde, non fa nulla per aiutare la crescita mentale e psicologica dei suoi. Nelle dichiarazioni dopo la partita, anziché alzare la voce contro la pessima prestazione della sua squadra, frutto anche di tanti suoi errori, se la prende con l'arbitro, reo di aver condizionato in maniera decisiva la sfida. Certo, non è esente da colpe, ma l'Italia non merita di nascondersi dietro scuse tanto ridicole, così come non merita di soffrire tanto per qualificarsi a una manifestazione che l'ha sempre vista protagonista. Chi parla male, pensa male e agisce male, per questo la critica a Ventura va alle sue parole, ancor più che alle scelte fatte. Semplicemente, inaccettabile.