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Chi è la più bella del reame? No, niente di fiabesco, nessun peccato di vanità; ma come la matrigna di Biancaneve, questa sera la Juventus Women cercherà la sua immagine riflessa ponendogli una questione di non meno importanza: a che punto siamo arrivate?
 
È in fondo questa la valenza delle grandi sfide europee – come Juve-Arsenal è -, avere la possibilità di misurarsi con le migliori del continente – e le inglesi lo sono -, capire a che punto è la crescita, dove si è lavorato bene e dove migliorare. Ma non solo. “A che punto siamo arrivate” non vale solo per il percorso europeo delle bianconere, ma è una questione che abbraccia l’intera prima parte della stagione. Alti e bassi, difficoltà inattese e reazioni di orgoglio: una forma fisica non particolarmente brillante che si fa sentire, una fame che non accenna a placarsi nonostante gli anni di vittorie. Dopo le sofferenze di Parma e la vittoria in rimonta in extremis, contro l’Arsenal la possibilità di verificare se, davvero, qualcosa in più è scattato al Tardini, se la pressione è stata espulsa nelle lacrime che hanno bagnato il terreno di gioco ed emozionato i tifosi.
 
Non è una partita come le altre. Per quanto abbiamo detto prima e perché Joe Montemurro affronta il suo passato. Non lo è e si è visto a Vinovo, nell’allenamento della vigilia. Scherzi, battute e sorrisi – che denotano la volontà di scaricare la pressione della vigilia, di certo non superficialità -, hanno lasciato spazio ad una concentrazione e una determinazione difficile da spezzare. Hanno “indossato” gli occhi della tigre, si direbbe.
 
Chi parte dall’inizio o dalla panchina poco cambia, in questo gruppo: l’ha ribadito in conferenza stampa Joe Montemurro. Le scelte, però, vanno fatte e queste potrebbero essere le prime 11 a scendere in campo di fronte agli 8 mila (questi i biglietti venduti a mercoledì sera) dell’Allianz Stadium:
 
PROBABILE FORMAZIONE – Peyraud-Magnin; Lenzini, Rosucci, Sembrant, Boattin; Caruso, Pedersen, Grosso; Bonansea, Girelli, Beerensteyn.