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La prima vittoria è arrivata. E ieri è arrivato anche un giorno di riposo. La Juventus torna in campo alla Continassa oggi per prepararsi al meglio in vista del Milan, in vista di una sfida che dovrà dimostrare il processo di crescita in atto: la Juve vuole e deve vincere, per ripartire davvero, dare continuità al successo in Champions e prendersi piano piano le prime posizioni. "Torneremo", ha detto Allegri. E così dovrà essere. Lui ha le idee chiare, chiarissime, anche se - racconta Tuttosport - magari ha perso un po' la voce in questi giorni, "visto che al New Stadium di Malmoe ci ha dato dentro in termini di decibel e indicazioni. Non sono mancati rimproveri e improperi, considerazioni che giocoforza detteranno la linea circa il tipo di allenamento che verrà svolto in vista della sfida contro il Milan". 
 
Martedì in Champions League è arrivato il risultato, determinante, oltre a una buona prestazione (che in parte c'era già stata nelle sfide di campionato), con un sostanziale passo in avanti da parte di alcuni singoli: oltre ai soliti Dybala e Cuadrado, è andato molto forte Alex Sandro (gol a parte), presente nelle due fasi, ha risposto bene Szczesny, è stato sempre presente Morata, ma soprattutto si è rivisto un buon Bentancur. E ognuno degli altri ha fatto la propria parte, compreso Kean, che è entrato molto bene dalla panchina.

Nonostante tutto, Allegri non è soddisfatto dal punto di vista dell’organicità della manovra, anzi. Come scrive il quotidiano: "Il modo in cui - con semplicità - gli svedesi riuscivano abbastanza frequentemente a superare il centrocampo juventino, previa passaggi in profondità, sarà oggetto di approfondita analisi già oggi". E in fase di manovra manca un aspetto, visto nel gol di Alex Sandro, ma spesso latente: la presenza in area di rigore avversaria. Si legge: "Tante, troppe volte è capitato che non vi fosse nessuno (o comunque non più d’uno) davanti alla porta, pronto a finalizzare vuoi il cross, vuoi la giocata, vuoi la ripartenza. Questa cosa, Allegri, proprio non l’ha digerita. Una volta Dybala che sbaglia il lato. Un’altra volta Morata costretto a defilarsi per entrare nell’azione. E ancora, soprattutto: il poco tempismo delle mezzali ad aggredire la profondità. Il mancato taglio verso la porta dell’opposto al portatore di palla". Già da oggi ricomincerà il lavoro mirato, con Allegri che ha iniziato a svegliare quesi giocatori che aveva pizzicato in conferenza, e che da oggi con loro (e con gli altri) insisterà su questo...