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Finale. E' questa la parola chiave. La finale di Coppa Italia, il finale amaro di questa finale, quello di questa amara stagione, la fine di un ciclo incredibile di vittorie e anche il momento finale di un paio di storie molto belle e molto importanti. Tanti temi in un'unica notte, che a un certo punto sembrava scritta per essere un po' speciale, scritta per restituire qualcosa a una squadra che ha lottato, sofferto, sbagliato tanto e che alla fine non ha raccolto nulla.Centoventi minuti frizzanti contro l'avversario più stuzzicante, da battere per vendicarsi di quella Supercoppa persa in maniera assurda, con un errore proprio al 120°. E invece, non è andata così. 

ANCORA 'DRAMA' - E' un'altra notte da "drama" per la Juventus, una serata che vive di errori, picchi altissimi e poi un crollo, duro, brutale. Uno schiaffo in faccia che tramortisce, poco prima del colpo del ko. E' già successo alla Juve, più negli anni passati, ma anche di recente. E' il caso Villarreal, con il tracollo mentale arrivato dopo il primo gol, quando ancora il margine per recuperare ci sarebbe stato. E' il caso Inter, questa sera, quando dopo il secondo rigore di serata per i nerazzurri la Juve ha staccato la spina per qualche minuto, finendo al tappeto. Senza giocarsi la possibilità di ribaltarla, nuovamente in questo caso. Sì, perché oltre ad averla staccata per qualche minuto, la Juve l'aveva già attaccata tardi, subendo un gol più che evitabile, quello di Barella. Fa specie pensare che le finali e più in generale le gare pesanti che la Juve perde finiscano spesso così, con quel po' di "drama" in più a complicare tutto.

IL FLOP - Inevitabile - episodi a parte che indirizzano e decidono le gare, come lo stesso Allegri dice sempre - parlare di una stagione negativa. Non fallimentare, ma sicuramente con troppi flop. Punti negativi ed errori visti e rivisti. Anche in questa serata, che racconta di una cornice di pubblico meravigliosa, di entusiasmo e anche di bellezza nei 120', ma che poi rivela le solite problematiche, paure ed errori, regalando il peggiore dei finali. Il confronto con il passato non può che essere pietoso, perché per la prima volta dopo un ciclo che sembrava eterno la Juve esce senza trofei da una stagione. E forse è anche giusto così, la nuova era deve ripartire da qui, da questa rabbia - dicono Allegri e Chiellini in coro nel post - in attesa di novità, di una Juve più costante, più completa e di nuovo vincente. Per evitare un vero fallimento.