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Un sospiro di sollievo, ma nessuna festa
Il dato matematico è impietoso: le stagioni di Juventus e Inter hanno portato – in termini di risultati e bacheche -, agli stessi risultati. È davvero così? Sarebbe sciocco pensarlo, non aiuterebbe alla crescita in casa bianconera. La stagione nerazzurra è stata di tutt’altro livello, anche solo per aver strappato l’occasione di giocarsi una finale di Champions League. Quella di Madama è stata mesta, senza nessun picco e con quest’ultimo sospiro di sollievo che, sommato al quarto posto raggiunto al Penzo, è come una zolletta di zucchero immersa in un caffè amarissimo.
Sugli spalti dello stadio di Monaco di Baviera era presente anche John Elkann. La speranza è che di fronte agli occhi dell’ad di Exor si sia palesata l’enorme differenza tra le squadre in campo e la Juventus. Di quanto sia lunga e tortuosa la strada che porta a rigiocarsi una finale europea. E poi un dato squisitamente estetico: in un calcio dove si ricerca sempre più la fisicità, a vincere è la pulizia tecnica, la velocità d’esecuzione.
La speranza, ancora, è che questa finale di Champions League, oltre a rasserenare gli animi, possa rendere sempre più chiaro quale sia la strada che il board Juventus – da Chiellini al nuovo arrivato Comolli -, deve intraprendere. Oggi un sospiro di sollievo, una nottata che non sarà guastata dai caroselli dei tifosi nerazzurri. Domani è tempo di mettere la testa sulle scrivanie e lavorare, per fare in modo che da gufi si torni ad essere gufati.
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