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S’è visto che uno ( l’altro è quello dei terzini ) dei ruoli nevralgici della Juventus è proprio quello, un tempo, ricoperto dall’attuale allenatore. Da quando Pirlo se ne è andato, non s’è trovata una soluzione convincente per l’uomo davanti alla difesa, votato sia all’interdizione, sia all’impostazione. Né Pjanic, né Bentancur hanno dato affidamento: troppo lenti, troppi palloni sanguinosi persi. E, in una parola, poco adatti a subire la pressione avversaria. Se attaccati e raddoppiati, vanno in confusione. Guardate quanti goal sono stati subiti per palle persi nella propria metà campo.

Bonucci player non sopperisce al ruolo e quest’anno ha dovuto pensare soprattutto a difendere (con alterne fortune ). La partenza di Pjanic, forse alla sua stagione meno convincente, è l’occasione per trovare chi, finalmente, possa ricoprire quella zona del campo. Un nuovo Pirlo non si trova, ma Pirlo può capire e può insegnare. Manuel Locatelli potrebbe essere l’uomo giusto, anche per qualche tratto biografico in comune col “maestro”. Incompreso sponda Milan, è  rinato con De Zerbi, proprio come Pirlo non fu capito all’Inter e venne rilanciato da Ancelotti in rossonero.

Fuori ruolo al Milan, forse anche eccessivamente laudato dopo la rete nel sette alla Juve, che permise ai rossoneri la prima vittoria dopo 4 anni ( Sacchi: “Ci ha messo due anni a recuperare la modestia dopo quel goal all’ esordio col Milan” ) Locatelli entrò in una zona d’ombra, tant’è che fu ceduto. Oggi è un altro giocatore. De Zerbi lo ha reimpostato davanti alla difesa con la possibilità di raccordo per l’attacco. In questa, la sua migliore stagione, il centrocampista è anche riuscito a ritagliarsi uno spazio nel saltare l’uomo (  terzo per dribbling nel Sassuolo ) e ha dimostrare ottime doti d’impostazione, nonché  d’incontrista, in particolare sull’avversario che si produce nel pressing. Certo, il meglio di sé lo ha prodotto giocando in linea con un altro centrocampista ( Obiang ).

Non lo vediamo affatto come una seconda scelta rispetto all’agognato ( da Sarri ) Jorginho, a patto che sia Pirlo a benedire il suo trasferimento.