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Un anno di Chiesa. Era il 5 ottobre del 2020 quando si è conclusa una trattativa che abbiamo raccontato nel corso dei mesi e delle settimane, convinti che sarebbe andata a finire esattamente in quel modo: con il trasferimento dalla Fiorentina alla Juventus. L’ufficialità è arrivata nell’ultimo giorno di un mercato atipico, spostato in avanti a causa del caos scatenato dal Covid, ma la situazione era stata definita già nelle 48 ore precedenti. Articolata la formula: 3 milioni il primo anno e 7 il secondo per il prestito, poi 40 per il riscatto da corrispondere in tre esercizi, più 10 di bonus. Così tutti hanno ottenuto ciò che volevano: Chiesa è andato alla Juve; il club bianconero ha avuto un pagamento (molto) dilazionato; Commisso ha ottenuto i 60 milioni complessivi che si era posto come obiettivo. Una trattativa in cui tutti hanno vinto, insomma, anche se all’epoca qualcuno storceva il naso: troppi soldi per uno così. Sbagliato.

Un anno di Chiesa. Per capire che si tratta di un calciatore da Juve. Di un campione, dunque. Perché ci sono tanti grandi giocatori potenziali, ma sono pochissimi coloro i quali riescono a essere protagonisti assoluti in una grande squadra. Come Federico. Nonostante le difficoltà dei bianconeri nella scorsa stagione, e nonostante fosse appena arrivato tra tante stelle affermate (a cominciare da Ronaldo), si è ritagliato presto uno spazio importante. Ha segnato gol pesanti, anche in Champions, e ha dimostrato di poter essere un leader, un trascinatore, alla faccia della giovane età: il campo racconta sempre la verità, senza guardare la carta d’identità. E il percorso non si è esaurito perché poi ci sono stati il trionfo all’Europeo, con due reti di straordinaria importanza contro l’Austria e la Spagna, e anche questo bell’inizio di stagione, impreziosito dal colpo decisivo contro il Chelsea.

Un anno di Chiesa. Nel giorno in cui il suo ex presidente Commisso annuncia: “Vlahovic non rinnova il contratto con la Fiorentina”. Difficile immaginare per il gigante serbo un cammino uguale a quello di Federico, da Firenze alla Torino bianconera, considerate le condizioni economiche della Juve certamente non floride. Ma in una situazione come quella di Vlahovic è fondamentale la volontà del calciatore (anche in questo, Chiesa insegna). E allora chissà qual è il progetto del centravanti viola: restare in Italia, in una squadra di vertice, oppure tuffarsi in un’avventura fuori dal confini della sua seconda patria? La Fiorentina aspetta di sapere. E anche la Juve: sul mercato la formula Chiesa può essere utilizzata di nuovo.

@steagresti