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Considerato vicino alla cosca dei Li Vecchi e alla cosca calabrese dei Macrì, il leader dei ‘Bravi Ragazzi’ Andrea Puntorno parla a Report nel corso della puntata che approfondisce i rapporti tra Juve e Ultras che andrà in onda il prossimo 22 ottobre.

Puntorno viene intervistato ad Agrigento dove aveva obbligo di dimora per effetto di una condanna a sei anni e mezzo per traffico internazionale di stupefacenti. Da vent’anni guida il gruppo Ultras ‘Bravi ragazzi’ e per la prima volta parla di fronte ad un giornalista: “Incassi? dipende, 30-40-25 mila euro. Perché fa impressione? Sono tanti, il business c’è e io mi ci sono comprato due case, una panificio e mia moglie stava bene. Non lo nego perché non è un reato che io ho fatto. Il nome bravi ragazzi? Eravamo in tre, abbiamo pensato al film, ci è piaciuto e adesso ci sono 6-700 persone a cui forniamo biglietti. Io personalmente non facevo baraginaggio ma c’era chi lavorava per me. I biglietti? Lo sapete da dove arrivano, dalla Juve, è stato sempre così.”