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Maggio è il mese delle decisioni, maggio è il mese in cui si sceglie il futuro. E per la Juve sarà così anche quest'anno, ma non solo in chiave mercato. In questi giorni tutti si sono chiesti se Andrea Agnelli, dopo lo shock Superlega, potrà continuare a essere il presidente della Juventus. Lui non ha dubbi e l'ha detto anche a Reuters: "Mi concentrerò al 110% sulla Juventus". Si era parlato anche di dimissioni, subito smentite. Ma i dubbi rimangono. Come vi abbiamo raccontato ieri, infatti, è già spuntato il nome di un possibile successore: Alessandro Nasi, cugino di Andrea Agnelli, vice presidente di Exor. Ma non solo. La Gazzetta, infatti, ne cita altri due: Evelina Christillin, appena rieletta nel Consiglio Fifa, o Marcello Lippi che sarebbe onorato di tornare a occuparsi della Juve e sarebbe un presidente diverso. Ad oggi Agnelli si sente ancora saldo in sella e così resta per il momento. 

Intanto, restano pendenti le questioni internazionali (UEFA e FIFA prima ancora che i club) e nazionali, fatte ormai di relazioni rotte, tutte da sanare. Rapporti difficili a livello istituzionale, economico e anche di mercato, che portano la Juve a un rischio: essere, almeno per un periodo, isolata in Italia e in Europa, nonostante l’alleanza con il Real. Per il futuro della Juve sarà decisivo il ruolo di John Elkann, presidente e a.d. di Exor che detiene il 63,8% del capitale della Juve. ma per il futuro bianconero saranno decisive anche le decisioni della Uefa: domani c'è l’Esecutivo straordinario e le scuse sembrano non bastare perché c’è chi vorrebbe per Juve e Real un anno di stop dalla Champions. Situazione complessa, con una certezza: nei patti saranno inserite però nuove clausole per evitare altre idee secessioniste. C’è una corrente che non ha voglia di perdonare, scrive la rosea, tra punizioni e richieste di danni. Non dovrebbe succedere, questa la sensazione in attesa dell'Esecutivo Uefa.