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Un lungo respiro, riempiamo i polmoni e giù, a capofitto fino ad agosto, in apnea. È questo lo scenario che si presta al mondo del calcio, con squadre che giocheranno ogni tre giorni per la gioia di tifosi. Ieri si è tenuto a Nyon in videoconferenza il consiglio tra la Uefa e le 55 federazioni europee, nel quale è stato fissato l’obiettivo: finire la stagione, a costo di sfondare la barriera di agosto. E molto probabilmente così sarà. L’organo internazionale sta vagliando due ipotesi per incastrare campionati e coppe europee

DUE IPOTESI La prima ipotesi comprende l’idea di tornare in campo nei primi giorni di giugno, con campionato, Champions ed Europa League giocate in contemporanea. La Serie A si concluderà a fine luglio, per lasciare spazio alle partite finali europee ad agosto. C’è da considerare che molti paesi europei sono entrati in emergenza dopo l’Italia, dunque potenzialmente il processo di ritorno alla semi-normalità avrà tempistiche più lunghe. Quindi spazio alla seconda ipotesi, più percorribile: si parte a fine giugno, tutto il mese di luglio verrebbe dedicato ai campionati nazionali, mentre le coppe europee saranno giocate nelle notti di agosto. E la Coppa Italia? Potrebbe essere sacrificata, ma da Nyon assicurano che il posto in Europa League garantito dalla vittoria della competizione sarà assegnato in base alla classifica.

LA POSIZIONE DELLA FIGC – Entrambe le ipotesi al vaglio collimano con i pensieri del presidente della Figc Gabriele Gravina, che ieri ha lanciato una data: “L’ipotesi è partire dal 20 di maggio o i primi di giugno, per finire a luglio”. Una data che può sempre essere messa in discussione a seconda dell’evolversi del Covid-19, ma Italia ed Europa hanno le stesse vedute: finire la stagione, anche sotto il sole cocente di agosto.