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L'Udinese non ci sta. Avviato il ricorso dopo la pesante sconfitta contro l'Atalanta, il direttore dell'area sportiva Pierpaolo Marino è intervenuto anche ai microfoni della Gazzetta dello Sport tornando a manifestare il disappunto dei friulani per le nuove regole anti Covid e le conseguenti difficoltà per i club. 
Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: "Quella di domenica è stata una partita fantasma. Abbiamo dovuto chiamare dei ragazzi che stavano a casa sul divano dicendogli di venire la domenica mattina alle 10 in ritiro per giocare. L'autorità sanitaria ci aveva bloccato l'attività fino al 9. Da una settimana questi giocatori non si allenavano. Beto si è negativizzato all'ultimo, con tampone e conseguente visita cardiologica. Pure la Primavera era ferma da tempo. Avrei fermato il campionato per due turni. Era la soluzione migliore. Se ci sono provvedimenti della Asl perchè hai tanti giocatori positivi si interrompe l'attività. Se ne hai 11-12 come fai? Fai come al torneo del bar dove al mattino si fanno le convocazioni in spiaggia e la sera poi vai a giocare? La regola dei 13 disponibili più un portiere non sta in piedi. Perchè tra i 13 vengono conteggiati tutti quelli che non hanno il Covid, anche gli infortunati, come Pereyra". 
Poi, la notizia di un'altra positività: "Capisce che guaio può essersi creato? Quel calciatore può aver contagiato gli avversari e qualche altro compagno in spogliatoio. Ma quale spettacolo? Con questa situazione pubblicizziamo solo un prodotto negativo".