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Tuttosport - Curve ultras di Milano come Gomorra: l'agguato
Il recente agguato a Luca Guerrini, 27 anni, tifoso milanista e vicino a Lucci, dimostra quanto la situazione sia degenerata: tre colpi di pistola esplosi in pieno giorno, nel traffico cittadino, da due uomini in scooter. Guerrini è scampato alla morte e ha parlato di uno scambio di persona, ma gli inquirenti non sembrano convinti. Guerrini, candidato alla guida della nuova Curva Sud, era in possesso dello striscione “Solo per la maglia”, uno dei pochi ancora ammessi dopo la purga interna seguita agli arresti.
Dall’altro lato, la Curva Nord interista non è meno compromessa: le rivelazioni di Andrea Beretta, ex capo ora collaboratore di giustizia, hanno portato alla luce omicidi, tentati avvelenamenti e vendette in stile mafioso. Tra questi, l’uccisione di Vittorio Boiocchi nel 2022, commissionata per 50mila euro, e l’accoltellamento di Antonio Bellocco, rampollo di una cosca calabrese.
Il calcio, in questo scenario, è solo il pretesto. Il vero scontro è per il controllo economico e criminale delle curve. Le squadre restano ufficialmente parte lesa, ma la vicinanza tra tifo e malavita solleva interrogativi profondi sulla sicurezza e sull’identità stessa del tifo organizzato italiano.
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