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A un certo punto, meglio almeno risparmiare qualcosa. Quando non si riesce a guadagnare, limitare i danni è fondamentale. Soprattutto di questi tempi. Così la Juve salutando Sami Khedira completa la quarta separazione consensuale in tredici mesi. Una situazione risolta in extremis, all'ultimo giorno utile per riuscire quantomeno a non dover sobbarcarsi il pesante ingaggio del tedesco fino alla scadenza del contratto. In attesa della comunicazione delle cifre ufficiali, così la Juve dovrebbe avere un effetto benefico di circa 5 milioni sull'attuale bilancio (il risparmio sull'ingaggio, appunto), registrando una minusvalenza sostanzialmente insignificante considerando il fatto che al 30 giugno scorso il valore di carico residuo era di soli 109mila euro. Resta in ogni caso molto su cui riflettere per la gestione di Khedira negli ultimi anni, per quanto condizionati dai tanti problemi fisici. Nell'estate del 2018 è arrivato l'ultimo rinnovo, quello pesante e controverso: aveva l'accordo col Psg, è rimasto perché la Juve di Max Allegri aveva bisogno di lui, ha prolungato il contratto fino al 2021 (era in scadenza al 2019) con aumento fino a 6 milioni netti. Poi un anno dopo, era sta portata avanti la prima trattativa per la risoluzione del contratto che sembrava ormai vicina alla fumata bianca: ma quella che era una priorità per voltare pagina dopo l'arrivo di Maurizio Sarri è stata ribaltata durante il ritiro estivo, il Comandante scelse lui e bocciò Emre Can. Scelta forse sbagliata anche a causa dei tanti infortuni, al termine della scorsa stagione è subito ripresa una trattativa per la risoluzione di contratto che stavolta ha trovato in Khedira un muro invalicabile: mezza stagione da separato in casa e poi l'addio, formalizzato oggi. 

Il tedesco è il quarto giocatore che si libera così dalla Juve, dopo Mario Mandzukic, Blaise Matuidi e Gonzalo Higuain: complessivamente un bagno di sangue o quasi a bilancio per la Juve, soprattutto per il fattore Pipita. E prima ancora di loro erano già stati Claudio Marchisio e Fernando Llorente a costringere i bianconeri a questa soluzione, almeno formalmente diversa la questione legata a Carlos Tevez. 

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