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La Juve ha bisogno di ritrovare certezze, solidità, fiducia. E allora Max Allegri si affida alle cose semplici. Come quelle proposte a Malmoe. Semplici in termini di idee di gioco: si difende bassi, si scavalca il centrocampo se necessario, si rimette ogni giocatore al proprio posto. In realtà poi è stata di nuovo una Juve camaleontica, o magari fluida se si vuole provare a usare un termine caro al suo predecessore Andrea Pirlo. Battute e termini a parte, è una Juve che cambia da fase di non possesso a quella di attacco. Difende sempre e comunque con un 4-4-2 piuttosto chiaro. Da qui si parte e riparte. Poi ci sono tante altre Juve, a seconda degli interpreti. Quella di Champions si trasformava in 3-5-2. Ma ce ne sono almeno altre due che si stanno sviluppando: un 4-3-3 puro, sicuramente. Ma anche un 4-2-3-1. Il tutto a seconda degli avversari e dei giocatori da mandare in campo.

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