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Il giornalista Leo Turrini ha parlato a Calciomercato.com, toccando vari argomenti tra cui le recenti parole di Steven Zhang: “Zhang, a parte toni e riferimenti personali che altri eventualmente dovranno giudicare, era dalla parte giusta, come dimostra l’epilogo della vicenda. Si giocherà a porte chiuse e per un mese perché, ma guarda un po’, non c’è scudetto che valga una epidemia. Sempre lì torniamo. Aggiungo una cosa, di sicuro impopolare: prima ci rendiamo conto che il calcio non è l’ombelico del mondo e meglio sarà per tutti”.

SULA JUVE - “Pubblicamente la Juve ha sempre affermato che si sarebbe attenuta alle disposizioni di governo, Regioni, prefetture. Poi, ma Agnelli non c’entra, ci sono sempre stati e sempre ci saranno gli ammalati di cupidigia di servilismo, quelli che sono realisti più del re. Ma è un altro discorso”.

SUL RINVIO DELLE PARTITE – “Aveva ragione il solito Winston Churchill, che appunto non era un mediano del Liverpool. Con un filo di crudeltà mista a disprezzo, dichiarò che gli italiani combattono le guerre come se fossero partite di calcio e vivono il calcio come fosse una guerra. Il teatrino degli ultimi giorni ne ha dato conferma. Io proprio non capisco come sabato scorso, in assenza di qualunque indicazione scientifica, la Lega Calcio possa aver decretato, insieme ad altre partite, il rinvio di Juve-Inter, prevista senza pubblico per il giorno dopo. Un gesto insensato”.

SUL CAMPIONATO - “Intanto speriamo di riuscire a condurlo in porto, cosa che certa non è. Le condizioni sono estreme, ci sono squadre ferme da tre settimane in campionato come l’Inter, la Juve non gioca da undici giorni. Tutto ciò non è normale, ma vorrei si capisse che dipende anzi tutto dal virus e non da un mostruoso complotto. Poi ci sono stati gli errori della Lega Calcio di cui ho detto, ma riconosco che non è semplice per nessuno gestire questa fase, a qualunque livello”.

SUL DANNO D’IMMAGINE DEL PAESE – “Ma dai!  Nemmeno Trump, che è Trump, oserebbe sostenere che l’immagine dell’America passa dagli spalti di Lakers-Clippers. Scusa, siamo tutti angosciati per i nostri cari, nel panico per gli anziani, cominciamo a sentire gli effetti economici del virus e qualcuno immagina fondamentale per la Patria l’applauso dal vivo dei tifosi per una rovesciata di CR7 o un dribbling di Lukaku?!? Ma come si fa?”